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Die Hard - Duri A Morire

Dopo Smetto Quando Voglio ecco che ricomincia un altra saga, ovvero quella di Die Hard col figo Bruce Willis, potevo non parlarne alla fabbrica? Assolutamente no, si sono con un giorno di ritardo perché ieri praticamente è stata una giornata un po' movimentata per me, non importa, l'importante è recensire no? Il giorno in cui si fa può essere quello non stabilito da me, ma anche un altro.

Orbene, in questa terza puntata il nostro John Mclean, deve fare i conti col fratello di una sua vecchia conoscenza che nella seconda puntata non ha fatto una bella fine, ed ecco che si presenta un altro terrorista, e sapete chi è? Quel bel signore che risponde al nome di Jeremy Irons, che come attore non è un pinco pallino qualsiasi, e anche come personaggio, che letteralmente spacca sullo schermo.
E' semplicemente uno di quei cattivi che anche se sono pericolosissimi, li ammiri per la loro crudeltà e la genialità con cui svolgono il loro lavoro.
Vi sembra poco?
Die Hard Duri a Morire, è sicuramente il capitolo migliore della saga, sia per la storia ben scritta e articolata, e sia per la regia, con cui rientra dietro la macchina da presa un grande come John McTiernan.
Si, in apparenza può essere il classico film pane e salame tanto decantati dall'amico Ford, quelli con cui magari durante la visione ti berresti una birra o mangeresti un pacchetto di popcorn, ma non è il classico film usa e getta, che lo guardi e te lo dimentichi, è un film ben diretto, ben recitato, e ben scritto, insomma prima i cosidetti Blockbuster li curavano di più, a differenza di oggi, quindi oltre il sano, godurioso divertimento action, questo film ha anche una struttura, un anima e una spina dorsale, cosa rara per un action, a parte quelli con Sly, ma quello è tutto un altro discorso, per me ha rappresentato un rinnovamento per la saga sorprendentemente fantastico e coinvolgente.
Bellissimo, me lo sono goduto tutto d'un fiato, e mi sono pure divertita perché m'ha coinvolto.
Grandissimo Jeremy Irons, molto bravo anche Samuel L Jackson che fa da spalla a Bruce Willis.
Io ne consiglio assolutamente la visione.


Commenti

  1. La teoria di Ford è valida, peccato che con “Die Hard” non si ha il tempo di affettare il salame e bere la birra, perché personalmente sono troppo impegnato a: Esaltarmi, ripetere le battute a memoria, esaltarmi, fare il tifo per John e Zeus, esaltarmi, risolvere gli indovinelli di Simon e poi va beh, eslatarmi. Capolavoro totale! Cheers

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