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Cineclassics - Quattro Passi fra le nuvole

E come ogni domenica, ecco l'appuntamento con Cineclassics, il ciclo di film che vanno dal 1900 al 1969, e che ogni domenica presenta un capolavoro, e questa domenica tocca a un film italiano, da cui è stato tratto il remake del 1995 Il Profumo del mosto selvatico, che è un buon film, ma certamente non è all'altezza del capolavoro di Alessandro Blasetti, interpretato da Gino Cervi e Adriana Benetti.

E' senza dubbio uno dei più bei film italiani di sempre, che racconta l'incontro tra un commesso viaggiatore che vende cioccolattini, e una ragazza incinta che non è sposata, allora fingono che il commesso sia suo marito, finchè non si scopre la verità.
Rispetto al remake americano che ho visto prima, questo film ha una trama fin troppo tradizionalista ma che certamente risulta molto coinvolgente.
Leggo adesso che il film ha fatto da percursore del neorealismo, uscito nel 1942, in piena seconda guerra mondiale, è un opera che lascia di stucco per quanto riguarda le tematiche trattate lasciando che lo spettatore si affezioni immediatamente ai protagonisti.
Cosa difficile nella storia del cinema.
Primo film che vedo di Alessandro Blasetti, certamente cercherò di vederne altri, per poter conoscere questo autore che con questo sorprendente film mi ha conquistata.
Gino Cervi, che in seguito interpreterà Peppone nella saga di don camillo, che cercherò di vedere per poterlo recensire proprio in questo ciclo di film.
Qui interpreta Paolo Bianchi, il commesso viaggiatore che si finge marito di Maria per poter aiutare la ragazza a fare accettare alla famiglia la sua gravidanza fuori dal matrimonio.
Ed eravamo negli anni quaranta, quanti anni son passati da allora?
75 direi, e già si parlava di gravidanze fuori dal matrimonio, e l'accettazione dei genitori di questa cosa.
Un film che è stato certamente percursore di un epoca difficile - ai tempi eravamo ancora in guerra e si sa che l'italia è sempre stato un paese arretrato ancora oggi - che tratta tematiche così delicate con una comprensione e uno stile da far restare a bocca aperta lo spettatore, non per lo scalpore, ma per la capacità di Blasetti, di essere allo stesso tempo comprensivo e delicato su certe cose.
Un grande grandissimo film.
Ve lo consiglio.


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