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Edward Mani di Forbice

                                                               Riguarda & Recensisci
Secondo appuntamento col cinema di Tim Burton, oggi parliamo di Edward Mani di Forbice, film dove il mito di Frankenstein, assume connotazioni poetiche, e dove il grande regista di Burbank, esprime tutta la sua ammirazione per il romanzo di Mary Shelley, costruendo una fiaba gotica che alcuni reputano addirittura il suo miglior film.

Il tono di questo film è molto lontano dalla sgangheratezza di Beetlejuice, qui le atmosfere sono cupe e malinconiche, con un pessimismo che non lascia spazio a facili certezze.
Si tratta di uno di quei film che riescono anche a commuovere per la storia molto toccante di questo freak, che una volta trovato in un castello abbandonato viene adottato da una tipica famiglia americana.
Le tematiche legate al mito di Frankenstein, saranno presenti in tutti i migliori film diretti dal regista di Burbank, ma in questo film esplodono in tutta la loro potenza con la storia di Edward, il cui padre è morto prima che potesse inserire le mani per farlo come una persona normale in tutto e per tutto.
E nel ruolo dell'inventore chi poteva esserci se non Vincent Prince, vero e proprio idolo di Tim Burton sin dall'infanzia, in cui passava il tempo a guardare i film da lui interpretati?
Ennesimo caposaldo della mia vita, un piccolo  ma grande film che segna anche l'inizio del sodalizio con Johnny Depp, che diventerà una sorta di attore feticcio per il grande Tim Burton.
Ma in questo film c'è anche un ritorno, ovvero Winona Ryder, che dopo Beetlejuice, torna a lavorare con Tim Burton.
Continuando a parlare di Edward è si una fiaba, ma è anche la storia di un diverso, che viene in contatto con la società chiassosa dell'americano medio.
Esilaranti sono i siparietti con gli abitanti della piccola cittadina che sono incuriositi da Edward e che invadono la casa di Peggie, e finalmente la tengono in considerazione, mentre prima la allontanavano perchè infastiditi del fatto che vendeva i prodotti di bellezza Avon.
Il film certamente non si limita solo alla curiosità della gente, ma vuole riflettere sulla natura ambigua dell'uomo quando è a contatto qualcosa di diverso da lui.
Tim Burton costruendo una trama fiabesca, la infarcisce di un retrogusto amaro legato alla mostruosità e alla cattiveria dell'essere umano, lasciando però allo spettatore la visione di un Edward buono, che alla fine si trova costretto a lasciare quel piccolo mondo colorato e sgargiante degli umani, perchè il suo posto non è lì, poi c'è il fatto che una creatura costruita come lui non può di certo esprimersi come farebbe un normale essere umano.
E quell'amore talmente palpabile, che nasce tra Edward e Kim, il punto cardine del film, che rasenta la vera poesia, perchè prima di tutto è un amore viscerale, in cui la bella ragazza si innamora di un essere mostruoso.
Inoltre, c'è la figura della fanatica religiosa, che vede Edward come un essere diabolico, questo riesce a fare riflettere lo spettatore sugli spauracchi e la povertà della gente comune, soprattutto quando si avvicina a cose che non capisce e anche a creature diverse dalla gente normale.
Film di una poetica unica, che tocca l'apice della carriera di Tim Burton, di cui ostinatamente seguo le sue gesta ancora oggi, nonostante i suoi ultimi lavori non siano all'altezza di questi piccoli capolavori di sensibilità e realismo, che hanno caratterizzato le sue tematiche e il suo cinema che lo ha fatto conoscere al mondo intero.
In conclusione, un film imperdibile, se amate abbandonarvi alle fiabe tristi, e soprattutto alle storie commoventi e dark, di un piccolo diverso con le forbici al posto delle mani, che più che cattivo è un piccolo grande e dolcissimo genio.
MAGISTRALE.
Voto: 9

  

Commenti

  1. Che dire, Capolavoro con la C maiuscola, emozionante, struggente, delicato e bellissimo ;)

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    1. e come non darti torto, ha segnato la mia adolescenza e la vita, questo film è pura poesia...non c'è altro da aggiungere ^^

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  2. Lui, pallido, vestito di nero, storto e con le dita affilate.
    Loro, casette color pastello e pratini tutti uguali.
    Uso espressivo del colore applicato alla poetica dei freak, con dentro anche un omaggio a Vincent Price, se abbiamo voluto tutti bene a Tim Burton per anni ed anni è grazie a questo filmone ;-) Cheers

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    1. Non dimenticare che Vincent Price ha anche un ruolo di comprimario nel film, quello dell'inventore di Edward, ed è l'idolo cinematografico di Tim Burton :)

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