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Il Cavallo di Torino

Questo post dimostra che ho una consapevolezza che anche il cosidetto cinema d'autore produce merda.
Sono talmente incazzata che la voglia di scrivere nel blog di questo cosidetto film è stata più forte di me.

E' questo il così decantato "capolavoro" di cui tutti parlano?
No amici, non ci siamo, se è vero che certi blockbuster fanno schifo, è anche vero che a volte anche il cinema d'autore produce boiate, e non sto scherzando.
Sin dalla sua nascita La Fabbrica dei Sogni ha sempre ricercato e presentato pellicole particolari, si veda il cinema di Lynch, Lars Von Trier, Kim-ki Duk e via dicendo.
Spesso sorprendendosi, della capacità di codesti autori di parlare al pubblico, e mostrare una chiara analisi di critica verso il genere umano, che, in confronto a questa merda, è tutto un altro pianeta.
Lo Stesso Bèla Tarr, dopo il sorprendente e bellissimo soprattutto - che in confronto a questo schifo è un capolavoro assoluto -  Le Armonie di Werckmeister è entrato nella cerchia dei miei registi preferiti, e, conoscendo i miei gusti non è certamente roba da poco.
Ma Il Cavallo di Torino? Ti costringe a stare fermo ad assistere passivamente ad un uomo e una donna fermi in una stanza per due ore abbondanti, quasi come fossero degli zombie privi di pensiero, privi anche di un anima, privi anche di interessi, alzati la mattina, rivestiti, mangia la patata, vai a prendere l'acqua nel pozzo e via di seguito, cioè il film è tutto così non c'è altro, il vuoto assoluto.
Ora io non sono cretina e capisco benissimo che questo è un film costruito ad hoc, meccanico, privo anche di mordente e anche di logica.
Voi direte, eh si descrive la fine del mondo, ma grazie, Lars Von Trier in Melancholia ha fatto la stessa cosa, ma almeno ha usato un approccio diretto col pubblico, è vero certe volte mi fa incazzare col suo cinema, ma almeno il suo film lo vivo, lo sento sulla pelle, lo respiro, questo film farebbe addormentare persino un toro, e certamente non lo riguarderei neanche sotto tortura, mi dispiace Bèla non ci siamo, questa volta hai toppato e nel passato hai fatto grandi film prima di questo.
Se io guardo un film, lo devo vivere, lo devo respirare, mi devo spremere le meningi, non devo stare ferma ad osservare due poveri disgraziati che, si alzano la mattina, vanno a prendere l'acqua nel pozzo, entrano a casa, stanno fermi, gli stessi dialoghi sono ridotti all'osso, e fanno si che il film sia di una pesantezza insostenibile.
Avevo sempre avuto delle riserve per questo film, soprattutto dopo che ho letto la recensione dell'amico Robydick, e certamente, di questo ne sono più che sicura, se avessi cominciato ad approcciarmi al cinema di Bèla Tarr con questo film, che non reputo film, ma una colossale porcata di dimenzioni gigantesche, certamente non avrei proseguito col suo cinema, e, conoscendo i suoi capolavori passati certamente, metto questo cosidetto film, in un angolo e lo dimentico.
Dopotutto l'ha persino detto che con questo film chiudeva la sua carriera cinematografica.
Ora, certamente dopo il parere soggettivo, viene quello oggettivo, che, seppur il codesto film sia di una noia mortale, e uno dei peggiori mai visti nella mia vita, devo pur riconoscere che ha descritto in maniera estremizzata la pesantezza della vita quotidiana, ma io non sto ferma davanti a una finestra, non guardo fuori, non raccolgo l'acqua del pozzo.
L'essere umano, per quanto sia ridicolo e meschino a volte, è molto più profondo di come viene descritto nel film.
Lynch stesso lo insegna col suo cinema, anche se ti fa provare tutte le emozioni di questo mondo, anche se in parte è indecifrabile, non sta lì con la sua mdp a ridicolizzare la vita umana come succede con questo film.
E questo film è un capolavoro? Bèla Tarr ha fatto certamente di meglio, stronco senza pietà questo film che non merita alcuna considerazione, questo non è cinema, anche io posso con la mia mdp fare un film simile e vincere dei premi ai festival, cinema per me è saper smuovere le coscienze, aprire gli occhi allo spettatore, Bergman e Tarkovskij lo insegnano, addirittura Bergman è ancora più spietato del grande autore russo, perchè il suo cinema è un esplosione di sentimenti e di vitalità.
Il Cavallo di Torino è un mortorio assoluto, per me, da spettatrice che esige vivere un opera cinematografica, anche incazzandosi, anche indignandosi a volte, è un film da dimenticare.
Il cinema amici miei, è tutta un altra cosa.
Se volete vedere davvero cinema che apre gli occhi allo spettatore vi consiglio sia la visione di Le Armonie di Werckmeister, che in confronto è un capolavoro assoluto, sia tutto il cinema di Bergman e Tarkovskij, oltre ovviamente Lynch, e a proposito, il primo che si permette di dire che INLAND EMPIRE è merda d'artista, lo faccio sedere su una sedia, lo lego e gli faccio vedere Il Cavallo di Torino.
Dopo la visione di questo film dico: Non toccatemi più David Lynch.
E pensare che l'incipt e l'oggetto della storia è molto toccante.
Il mio è stato un atto di coraggio il volerlo vedere, e seppur non mi pento di averlo fatto, devo dire la mia con tutta la sincerità disarmante che possiedo e che tutti gli amici del blog conoscono.
State lontani da questa merda.
Voto: 2

 

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