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The Hateful Eight

 
Quentin Tarantino ritorna al cinema, con un più che esplicito omaggio al western di Sergio Leone, da sempre amatissimo, infarcendolo del suo stile ultra violento e splatter.
 
Devo dire che questo film mi ha un po' sorpresa.
Nel senso positivo del termine però; perché qui dimostra una paurosissima maturità, ormai Tarantino sa cosa vuole dirigere e soprattutto lo sa raccontare in maniera vivida e sincera.
Per questa pellicola girata in settanta millimetri, riunisce sia gli attori feticci, e regala un ruolo splendido a Jennifer Jason Leigh, riportandola all'attenzione del pubblico dopo anni di oblio, come suo solito fare, riesumando una carriera seppellita in invisibili produzioni di cinema d'autore.
Il film è grandioso, ed è incredibile la capacità degli attori di assecondare Tarantino; e viceversa, si vede che sul set c'era un atmosfera idilliaca.
Ma anche la storia non è da meno, infarcita nei suoi ormai famosissimi salti temporali per raccontare il prima e il dopo, omaggia persino il film con cui è diventato famoso: Pulp Fiction.
In tutto sono quasi tre ore che filano via che è una meraviglia, Tarantino sa coinvolgere lo spettatore in uno spettacolare film capace anche di divertire tenendoti letteralmente incollato alla poltrona.
Cosa si può chiedere di più da un film?
Chi conosce il cinema di Tarantino sa benissimo che è tutto portato all'eccesso, al paradosso, al grottesco, è il suo stile, perciò chi è schizzinoso magari non troverà di suo gradimento le scene splatter contenute nella pellicola, specialmente quelle ambientate nella taverna di Minnie; ma non si può non riconoscere il fatto che sia uno dei migliori film dell'anno. Punto.
Per il resto sono convinta che sentiremo parlare di questo film anche negli anni venturi.
In conclusione: Imperdibile.
Voto: 9
 

 

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