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La Casa del Sorriso

Torna alla fabbrica, - e prossimamente nelle mie visioni cinematografiche - Marco Ferreri, con il suo film più amaro malinconico e struggente: La Casa del Sorriso.
Un film tagliente e polemico che affonda il pugnale contro i pregiudizi che si scatenano sulla storia d'amore tra due persone anziane, che alloggiano in una casa di riposo, abbandonati dai parenti che non possono occuparsi di loro in quanto troppo impegnati con le loro vite.

Un opera amara ma allo stesso tempo sagace e crudele contro la superficialità delle persone - in questo caso figli, nuore, generi e via dicendo - che preferiscono pagare le case di riposo piuttostso che occuparsi di loro.
Così sono i due protagonisti, Andrea e Adelina, che si incontrano al bar in cui scatta il colpo di fulmine, lui è sposato con una donna che ormai sta a letto, ma non ha perso l'entusiasmo e gli ormoni per le belle donne.
Nonostante l'ardore provato i due vecchietti, come novelli romeo e giulietta arzilli, devono fare i conti con gli infermieri che sono decisi a contrastarli in tutti i modi, con il loro egoismo per farli smettere di scopare...eh si, avete sentito bene, i vecchietti ci danno dentro, e questo causa sgomento nella comunità di anziani presso la quale alloggiano.

La negazione dell'amore tra due persone anziane, e la superfcialità dei giovani che credono sia ridicolo che due anziani provano pulsioni, sentimenti, ormai sono soltanto vecchi per loro, e devono stare buoni e in silenzio accettando la loro età di malati a cui non è permesso avere sentimenti e emozioni.
Ancora una volta Marco Ferreri scava a fondo dei sentimenti, sputanto al mondo dei giovani a cui è concesso tutto un amore vero, sincero tra due persone anziane, facendoci capire che i ridicoli sono proprio i giovani a cui molte volte è concesso di tutto e di più tanto loro sono giovani, mentre i vecchi devono capire che non è concesso niente, hanno già dato, hanno un piede nella fossa quindi è inutile esprimere ardori e sentimenti...ma dove sta scritto?
Un opera asciutta, polemica e senza fronzoli diretta da un sempre più sorprendente Marco Ferreri, che anche questa vola si conferma un grande regista.
Promosso a pieni voti.
Voto: 8


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