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Enemy

Seconda recensione oggi, ooooh ecco a voi il nuovo lavoro di Denis Villeneuve, ancora inedito con protagonista Jake Gyllenhaal, nel ruolo di un professore che scopre il suo doppio, ovvero una persona tale e quale a lui anche se non sono fratelli.
Il professore Adam Bell scopre l'esistenza di una persona tale e quale a lui, quando un amico gli consiglia un film per farlo svagare, l'uomo identico a lui si chiama Anthony St Claire e fa l'attore.
Quando Adam comincia a fare ricerche su di lui le cose si complicano, fino a mettere a repentaglio la sua esistenza e quella della sua cosidetta copia.

Film kafkiano e misterioso, in cui due vite si incrociano e si intersecano tra loro, fino a cambiarsi le reciproche identità, non si capisce chi sia l'uno o l'altro.
Un film surreale che nelle mani sbagliate rischiava di diventare un pasticcio di dimensioni colossali, invece Denis Villeneuve sa costruire una trama a incastri perfettamente riuscita, in un opera surreale e complessa che ti incolla letteralmente alla poltrona.
Non c'è proprio nulla di banale in questo film, infatti molte di quelle volte credi di stare assistendo a una cosa talmente complicata che dici, un momento, ma che cavolo stanno combinando?
La cosa è così, la trama è labirintica, come anche la storia, e solo Villeneuve la cui ispirazione deriva chiaramente da David Lynch, anche se è alla lontana, poteva darla alla luce.

Magistrale la prova attoriale di Jake Gyllenhaal in un doppio ruolo, altrettanto bravi i comprimari. Per quanto mi riguarda film decisamente interessante, anche se è ancora il secondo film che ho visto diretto da questo regista interessante.
Devo recuperare in fretta gli altri titoli, così li guardo.
Comunque sia rispetto a Prisoners è un film molto diverso, che vi avviso può anche non piacervi, dipende dalle reazioni che avrete alla visione.
Il finale è sconvolgente oltre che inaspettato.
Nonostante tutto si lascia vedere bene, adatto soprattutto se amate le trame labirintiche, è il film giusto per voi, la storia sembra incastonarsi in un labirinto quasi senza uscita.
Le interpretazioni si sprecano, c'è chi dice che l'alter ego sia la paura del professore di restare vittima di un ruolo per cui non si riconosce e sogna una vita diversa, c'è chi sostiene il contrario, per quanto mi riguarda mi ha letteralmente conquistata questo film, anche se c'è qualche sbavatura, che gli si può certamente perdonare.
Voto: 7


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