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Lost in Translation - L'amore tradotto

Riguarda & Recensisci
Ok, torna la rubrica Riguarda & Recensisci, dopo una lunga pausa, e il film che ho scelto stasera è il secondo diretto da Sofia Coppola, Lost in Translation, l'amore tradotto.
Sembrerebbe un film barboso, noioso, invece no, è leggero come una piuma e soprattutto insolito.

Sofia Coppola consapevole del successo ottenuto con il suo primo lungometraggio, con il suo secondo lavoro molto più autoriale rispetto a Il giardino delle vergini suicide svolta pagina e dirige un film d'amore senza passioni, lacrime e privo dei soliti clichè presenti nelle pellicole del genere.
La sua impronta è presentissima, e credo lo si nota in ogni scena del film, stavolta è lei a battere chiodo, non c'è più il benestare di papà Francis qui in veste solo di produttore esecutivo.
Protagonisti del film sono Bill Murray nel ruolo di Bob Harris attore ormai sul viale del tramonto che si trova in giappone per girare una pubblicità per un liquore, che incontra e si scontra con Scarlett Johansson nel ruolo di Charlotte, una ragazza sposata con un fotografo che la lascia sempre sola in albergo, interpretato da Giovanni Ribisi.
Per una serie di coincidenze o è il destino a farli incontrare, i due vivono un avventura che li cambierà, e li vedrà protagonisti di una tenera amicizia, complice una notte insonne si incontrano al bar, e da allora non si lasciano più per tutto il tempo del loro soggiorno a Tokio.

Chi lo dice che l'amore è solo lacrime e passione? Può nascere una storia delicata e sensibile allo stesso tempo?
La risposta è Si, e solo una regista sensibile come Sofia Coppola poteva partorire un simile capolavoro.
Per me è e resta il suo miglior film, dovrei rivedere Somewhere per poterlo carpire meglio ma sinceramente parlando la leggerezza di Lost in Translation è tutta un altra cosa.
Forse il segreto di tutto ciò sta nella semplicità con cui è raccontata la storia, e nella capacità della regista di raccontarlo in maniera limpida, priva dei clichè in cui sono imperniati i cosidetti film d'amore.
L'amore forse è proprio così, fatto di silenzi, di parole, di sguardi, di complicità  e d'affetto, non sapremo mai se Bob e Charlotte un giorno si reincontreranno, ma la scena finale con quel bacio dato in maniera semplice e diretta, forse quasi disperata, ti fa emozionare più di qualsiasi scena passionale mai girata al cinema.
Se questo è poco scusate, ma come scena non l'ho mai dimenticata persino ora che in questi giorni d'assenza l'ho rivisto, e ho provato le medesime sensazioni bellissime della prima volta che l'ho visto.
Indimenticabile la scena del karaoke, quella corsa per le strade di Tokio, in mezzo ai videogiochi, le luci della città giapponese, i colori, il caos della città che sembra più una passeggiata priva di rumori caotici, le scene comiche in cui Bob parla con i giapponesi non capendo un fico secco di quello che dicono, e tante tante cose...
Credo che con questo film Sofia Coppola abbia fatto allo stesso tempo qualcosa di nuovo e unico nel suo genere, speriamo che ritorni con una pellicola ancora più bella di questa, perchè come regista la apprezzo molto, e merita, merita parecchio, non a caso questo film ha vinto l'oscar per la miglior sceneggiatura, scritta dalla piccola ma grande Sofia.
Molto bravi i due interpreti principali Bill Murray bravissimo attore comico in un ruolo insolito e Scarlett Johansson prima che si facesse prendere le smanie extraterrestri del deludentissimo Under The Skin.
Voto: 8


Commenti

  1. non potevi tornare con un film migliore!
    per me è un cult totale, anche se il mio preferito della coppolina resta l'insuperabile il giardino delle vergini suicide.

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  2. Cavolo, mi sono persa anche questo.. sempre in lista tra i "cult" da vedere ma ancora mai fatto. Sofia non mi ha mai delusa. Provvederò

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    1. Recupera, e appena hai fatto fammi un fischio che ti vengo a leggere ;)

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