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Visualizzazione dei post da giugno, 2014

Amadeus

Quando ho visto il film mesi fa, non sapevo cosa mi sarei trovata davanti, l'ennesimo polpettone da oscar? No, non lo è tranquilli, ho visto l'edizione integrale, ben più completa del film che ha vinto la mitica statuetta, e devo dire che mi è piaciuto moltissimo. Ora non so cosa c'è di vero sulla rivalità tra Mozart e Salieri , che in questo film viene enfatizzata al massimo. Il compositore italiano Antonio Salieri , da quanto racconta il film, sembrava intimorito dal geniale Wolfgang Amadeus Mozart , che si faceva beffe di tutto e di tutti, stravolgendogli persino una sua composizione, con un motivetto graziosissimo, forte del suo grandissimo talento musicale, eppure nonostante questo, sembrava sboccato, volgare, idiota, tutta roba che lo mandava in bestia. Il film è uscito nel 1984 ed è tratto dall'opera teatrale di Peter Shaffer sulla rivalità tra Mozart e  Salieri , che ha raccolto parecchi premi alle manifestazioni cinematografiche, credo sia uno dei migli

Il Settimo Sigillo (Det Sjunde Inseglet) - The Seventh Seal

Ciao a tutti amici, dunque questa sera mi appresto a recensire un film che alla fabbrica mancava, Il Settimo Sigillo  del mio amatissimo Ingmar Bergman , l'altra volta ero sulla pagina facebook, e mi apprestavo a fare gli album fotografici dei film che ho recensito qui sul blog, ero fermamente convinta di averlo recensito, ma una volta arrivata al blog la recensione non c'era...eh si, mi sono accorta che non l'avevo scritta. Lo faccio stasera, forte della revisione, così la recensione è fresca, immediata e più ispirata. Il film parla del senso della vita attraverso una umanità in bilico, in preda alla pestilenza - il film è ambientato nel medioevo - in preda a fanatismi religiosi che vedono il male dappertutto vedi la ragazza che parla con il diavolo ad esempio; e persone come lo scudiero più materialiste, che non credono in Dio, ma solo a cosa possono ottenere dalla vita. Al centro, c'è la partita a scacchi tra il cavaliere Antonious Block  e la morte che è ven

The English Teacher

Linda Sincliair , difende la sua vita privata con la stessa forza con cui insegna ai suoi alunni, ma ben presto il suo mondo così controllato crollerà con l'arrivo di Jason , un suo ex studente che non ha ottenuto successo a broadway, convincendolo a portare in scena una sua commedia, sul palco del liceo...inizialmente titubante il giovane però accetta...alla fine tra l'insegnante e il suo ex studente scocca la scintilla...riusciranno a portare in scena la commedia pur sapendo che il giovane flirta anche con una compagna? E il padre del ragazzo, si convincerà che il teatro è la sua strada? Il film parte molto bene, soprattutto grazie a una regia acuta e perspicace, e finisce in modo scontato e prevedibile, si capisce subito come andranno a finire le cose già a metà strada, peccato perchè seppur sorretto dalla bravura degli attori protagonisti, poteva nascere una commedia piccante al punto giusto. In effetti la prof iper controllata, che si può dire non ha mai avuto un

Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo: il mare dei mostri

Ok, questa volta Percy Jackson  se la deve vedere con un antica profezia, e dovrà fare di tutto affinchè salvi i suoi amici da una terribile minaccia, che rischia di distruggere il campo mezzosangue, nel frattempo, deve fare i conti con Luke che vuole risvegliare Crono , che secoli prima aveva minacciato di distruggere l'olimpo, e Zeus  con gli altri dei, lo hanno spedito all'inferno....riusciranno i nostri eroi a sconfiggere Luke  e a evitare la minaccia di Crono  salvando il campo mezzosangue? Seconda puntata della saga di Percy Jackson , che senza dubbio per il pubblico dei giovanissimi è stata molto attesa, io l'ho vista per curiosità soprattutto perchè avevo apprezzato il primo episodio, che non era affatto male. Questo secondo capitolo segue per tensione e coinvolgimento lo stesso modus operandi, con una differenza, che il film giocattolo sebbene sia ben costruito, è fin troppo un giocattolone, anche se intrattiene molto bene. Divertente e incalzante quanto ba

Questa è la mia vita - Vivre Sa Vie

Seconda visione di questo grandissimo film diretto da Jean-Luc Godard  cominciata ieri, e terminata appena poco fa, ho deciso di rivederlo proprio con l'intenzione di scrivere una recensione subito dopo. Ero decisa a scrivere una bella recensione, perchè il cinema d'autore, soprattutto quello che ha ispirato orde di nuovi autori cambiando il cinema, merita una attenzione particolare, e sapete che le cose alla fabbrica sono un pochino cambiate, e allora diamoci dentro. La prima volta che l'ho visto non mi piacque molto, forse non ero abbastanza in forma per apprezzarlo, dopo la seconda visione però l'ho rivalutato. Credo che Godard  abbia fatto uno dei suoi migliori film, soprattutto per quanto riguarda l'impatto drammatico che non lascia spazio a facili sentimentalismi, il film è ispirato tra l'altro dal film Francesco Giullare di Dio  di Roberto Rossellini , soprattutto per quanto riguarda la costruzione a episodi, si hanno rimandi persino al cinema mu

The Kings of Summer

Ancora cinema d'autore, questa volta ho selezionato una pellicola indipendente, una commedia con dei ragazzi protagonisti, che scelgono di vivere un estate lontano dai genitori e dalle responsabilità, costruendo una casa nel bosco, Joe, Patrick e Biaggio , scelgono di passare un estate all'insegna della spensieratezza e della libertà, quando però Patrick  porta nella casa una ragazza di cui ha una cotta le cose cominciano a cambiare decisamente. L'impressione che mi sono fatta su questo film è stata quella di trovarmi davanti a un opera sincera, che ha una sua personalità, non sto parlando di certo di capolavori come  Into The Wild , questo film non è certo a quei livelli, però si respira un aria d'avventura, di spensieratezza come non accadeva da tempo. Merito del cinema indipendente come dico sempre io, quei piccoli ma grandi film capaci di far riflettere ma soprattutto capaci di conquistare con poche e semplici cose, di cosa parlo? Semplice, il senso di evasione

Labor Day - un giorno come tanti

Ecco un film che avrebbe meritato l'uscita al cinema, si tratta di Labor Day , ultima fatica di Jason Reitman  uscita direttamente in dvd....la mia idea in proposito la volete sapere? NO COMMENT!!! Perchè fare uscire un film così bello direttamente in video? Non c'è programmazione nelle sale? Oppure sono occupate dai soliti roboanti giocattoloni senz'anima che girano tutt'ora...aaah queste multisala, sapete di fatto hanno cancellato la magia della piccola sala cinematografica, quella dove si proiettavano i film...ma lasciamo perdere concentriamoci su questo film. che Jason Reitman  stia prendendo la strada della maturazione è piuttosto evidente, questo è un film piuttosto difficile rispetto ai suoi precedenti, soprattutto perchè tocca temi delicati come la solitudine, la depressione, ma soprattutto l'amore dopo una difficile separazione. Per toccare certi temi bisogna innanzitutto avere una certa maturità del linguaggio cinematografico e una certa sensibilit

Solo gli amanti sopravvivono

E dopo la mitica Bolla , da me chiamata col simpatico nomignolo Bollicina , e altri amici bloggers è il turno della mitica, indiscussa eroina cinefila Arwen Lynch  a dare il suo parere sull'ultima fatica di Jim Jarmusch , regista che non sempre apprezzo, ma nelle poche volte che l'ho fatto, ho capito che è uno che sa il fatto suo, questo è poco ma sicuro. Cosa penso di questo film? Non mi è dispiaciuto davvero, e lo dico sinceramente, anche se si tratta di un opera decisamente minore rispetto ad altri film da lui diretti. Forse per essere apprezzata in pieno, sarebbe dovuta uscire negli anni '90, forse perchè quest'aria decadente non è affatto innovativa, ci sono milioni di film migliori di lui, tra i guali il grandissimo The Addiction  di Abel Ferrara , se non l'avete visto fatelo subito perchè ne vale la pena. Solo gli Amanti Sopravvivono  si presenta come un opera decadente, piuttosto lontana dai soliti film vampireschi, forse anche depressa, anzi lo è de

Verso la Gioia

Ingmar Bergman sorprende sempre, qualunque film dirigeva o ideava alla fine era una piccola gemma incastonata da conservare e guardare. Non c'è un regista capace di meravigliare come lui, forse Tarkovskij , anche lui grandissimo autore, ma certamente in un altro modo. Verso la gioia  è un piccolo film che parla di nostalgia per i sogni non realizzati, per la vita che bastarda come sempre ci fa prendere strade che non ci appartengono, alla fine quei sogni si ripresentano vivissimi e richiedono la nostra presenza, perchè la natura umana è segnata sin dalla nascita, è il nostro destino, non possiamo certamente rifiutarlo. Sarà proprio la figura di una giovane ragazza, a fargli capire quanto importante sia per lui la musica, e soprattutto a convincerlo a suonare di nuovo. Un film piccolissimo, che non ha ricevuto le critiche che si meritava alla sua uscita, ma come spesso accade, sono proprio questi piccoli film ad essere rivalutati col tempo, e meno male direi. La semplicità è

Prosciutto Prosciutto

Scusate l'assenza, ma questo caldo mi fa stare lontana dalla fabbrica dei sogni...non so perchè troppa afa, direbbe il grande Paolo Bonaccelli  in Johnny Stecchino , ma non è il film di Benigni che recensisco stasera, ma il film di Bigas Luna, Prosciutto Prosciutto. In questo film ci sono le nostre Stefania Sandrelli e Anna Galiena  che interpretano le madri dei due ragazzi protagonisti, che si innamorano e vengono contrastati dalla prima, perchè la famiglia della ragazza non è ricca, e in più la madre è una ex prostituta. Il film è una cornucopia di sesso e cibo che ha segnalato il debutto dell'esordiente che risponde al nome di Penelope Cruz , ancora lontana dall'essere una musa di Pedro Almodovar, e da quel tipo di cinema con cui in molti hanno cominciato ad apprezzarla. Il film di per sè è un miscuglio di stereotipi sessual gastronomici adatti a deliziare il palato più di maschietti in calore che di cinefili veri e propri, Stefania Sandrelli  nel ruolo di cattiva è

The Railway Man

Weeee, abbiamo l'ultima pellicola con Nicole Kidman  oggi, ed è il turno di The Railway Man , pellicola diretta da Jonathan Teplikzly  su un uomo che durante la guerra è stato in un campo di prigionia, vittima dei giapponesi, che lo obbligarono a costruire una ferrovia, con continue vessazioni e umiliazioni, dopo anni il dolore riaffiora, cercando la vendetta, vivendo con la rabbia, ma alla fine quello che riaffiora è che il dolore non sta mai da una parte sola...e l'umanità vince sempre, nonostante l'odio creato dalla guerra. Nicole Kidman e Colin Firth insieme in un film, è sicuramente un occasione da non perdere; in passato questi due attori mi hanno sorpresa non poco con i loro film, e così eccomi a recensire un film con loro due insieme. Un bel film devo dire, capace di farsi apprezzare, pur non toccando vertici elevati, e devo dire che il regista ha saputo ricostruire bene il dolore interiore di Eric Lomax , con una tale efficacia da sentirteli addosso, si comi

Vertigine

Stasera recensisco uno dei film che scoprii in quel grandissimo blog dell'amico Robydick  che per ora è in pausa ma spero che torni presto perchè ha lasciato un vuoto incolmabile, soprattutto per me, il film di cui sto per parlare è Vertigine , diretto da Otto Preminger . Per quanto riguarda la trama sembra che David Lynch  abbia preso molta ispirazione da questo film, per quanto riguarda il suo capolavoro Twin Peaks , e infatti, la protagonista si chiama Laura , che viene trovata uccisa, il detective si appassiona alle indagini al punto di dormire persino a casa sua, poi si rende conto che lei ritorna, e comincia una trama incrociata la cui storia è raccontata da Waldo, suo spasimante e conduttore di radio, che lei ha scaricato perchè ha deciso di sposare un altro e a proposito, pare che Laura  sia il titolo originale del film, che si svolge in una maniera del tutto diversa dal capolavoro lynchano, ma bene o male alcune citazioni al grande cinema del passato sono sempre prese

Una riflessione...

Nello spazio angusto di un blog, c'è spazio per le recensioni, si parla di film, e dai un parere preciso, di solito si fa così, ma certe volte nella vita si arriva alla scelta di voler condividere non solo le recensioni, ma entrare in empatia con chi ti legge, mi spiego, le recensioni ci saranno sempre, ultimamente però non ne ho scritte molte anche perchè sto riflettendo sul futuro della fabbrica dei sogni, su una specie di espansione del blog, ovvero insieme alle recensioni potrei fare post extra dove parlo con voi di cose che amo di più e delle scoperte che faccio, e sarebbe anche una buona cosa, invece che limitarsi solo allo spazio tecnico della recensione. In modo tale che chi mi legge potrebbe diventare pure mio amico, consigliarmi film, farci due risate, due battute, in questo modo elimino la freddezza della sola recensione scritta per definire se un film vale o meno la pena guardarlo. Il mio stile lo conoscete già, cerco di fare la battuta pronta, comincio sempre eccocci

Arwen su Letterbox

Scusate l'assenza, Ma in questi giorni mi sono imbattuta su Letterbox, un sito dove puoi scambiare e condividere i film che hai visto o che vuoi vedere, tramite i profili di altri utenti cinefili, ci ho passato un po' di tempo a dire il vero, ecco perchè non sono venuta a recensire, e ho persino trascurato la visione di film...che riprendo subito dopo finito qui. Allora, mi sono accorta di una cosa, fino ad ora ho raccolto tra i film che ho visto la bellezza di 1543 titoli, e mi sono stupita perchè mi sono sempre sminuita nel dire, no, c'è gente più brava di me, gente più preparata di me, non accorgendomi che anche io sono brava e preparata, certo la mia preparazione è da autodidatta, non è scolastica, ma come dico sempre io, da autodidatta è meglio perchè approfondisci cose che a scuola non ti farebbero approfondire. La mia cultura cinematografica è mostruosa, ora me ne rendo conto, ed essere arrivata fino a questo punto anche grazie alla condivisione e ai blog, alle ch

Transcendence

C'è qualcosa che non va in questo film... Non so, di solito i film di fantascienza sono costruiti in maniera peculiare a una trama che tocca l'innovazione e l'intelligenza, e i film, non sono mai banali. Questo film non mi ha convinta del tutto... Johnny Depp  è totalmente fuori parte, non ce lo vedo in questo film, sembra che abbia perso il coraggio e la ribellione di un tempo, accettando di recitare in film soltanto per dimostrare di essere un divo, non ne ha bisogno, lo è già e noi lo sappiamo. Non è sopravvalutato, è il progetto che non fa per lui, il film è artificioso, sembra che voglia per forza piacere al pubblico, ma il regista non si prende la briga di accompagnarlo nella storia, poi sembra costruito intorno al Johnny Depp virtuale...no, c'è qualcosa che non va. Wally Pfister  non è certo Christopher Nolan  o George Lucas , per quanto mi riguarda è un completo sconosciuto, il film poi sembra costruito, anche se, l'idea di fondo non è affatto male.

Bronson

Questo film per me è stato una rivelazione, sia perchè grazie a questo il regista Nicolas Winding Refn  è entrato nella cerchia dei miei registi preferiti, e Tom Hardy  che qui è spaventosamente superbo è ormai tra i miei attori favoriti. Il film in se è un capolavoro spaccaculo, come dissi all'antro, non c'è un attimo di tregua, il regista non strizza l'occhio allo spettatore, semplicemente ti mostra il film e il personaggio di Michael Peterson , che non ha nulla a che invidiare all' Alex De Large  di Arancia Meccanica di Kubrickiana memoria, un uomo per cui la violenza è ormai diventata una ragione di vita, tanto da passare trent'anni in isolamento, nonostante non abbia ucciso nessuno. E' il suo temperamento pazzoide che ne fa un pericoloso criminale, tanto da essere persino internato in un manicomio, e qui c'è una delirante scena coi pazzi che ballano sulle note di it's a sin dei Pet shop Boys . Potevo non recensire quello che per me, almeno