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Visualizzazione dei post da settembre, 2013

Reality

Il cinema ha sempre criticato la tv, soprattutto in america con registi come Gus Van Sant  e Peter Weir  che ne hanno fatto un ritratto non proprio lusinghiero, ora ci prova anche l'italia: con Reality  di   Matteo Garrone. Il potere della televisione, è un potere che non può essere tenuto al guinzaglio, ed è capace di influenzare la realtà che ci circonda, e farci fare stupidaggini. L'italia dei reality show, di gente che invece di pensare a cosa è giusto, sogna di diventare qualcuno apparendo in televisione; gente illusa, che la tv può far diventare tutti ricchi e beati, quando la realtà racconta ben altro. Il protagonista di Reality  si mette in testa di partecipare al grande fratello, e non ci riesce nemmeno sua moglie a fargli cambiare idea, neanche quando prende le cose di casa per darle ai poveri, perchè così crede che lo prendono al grande fratello. La vita vista dietro l'occhio invadente della tv, con i suoi lustrini e le sue illusioni, che sono molto diversi

Baarìa

Un Kolossal, ma nonostante le intenzioni di tornatore di fare un capolavoro, non riesce nel suo intento. La voglia di fare un film Bigger Than Life, ha smorzato la semplicità con cui ha diretto opere che lo hanno fatto conoscere a livello internazionale. Se dovessi consigliare un film di Tornatore a voi tutti, vi consiglierei di rivedere Nuovo cinema Paradiso oppure  La leggenda del pianista sull'oceano  che seppur abbiamo una grande storia, sono dei capolavori, Baarìa invece è un film fine a se stesso, troppo piccolo per essere considerato un capolavoro, troppo grande per essere un film che si imprime nella memoria, in poche parole, non aggiunge molto al cinema di Tornatore . Non a caso anche storicamente dice bugie, si è visto mai il partito comunista al governo in Italia? Ma quando mai i comunisti sono stati considerati, durante in piena guerra fredda? L'italia è ed è sempre stato un paese prima fascista ( lo è tutt'ora da quando un certo imprenditore è entrato in p

The Devil's Pass - The Dyatlov Pass Incident

Lo dico subito, così evitiamo problemi, innanzitutto questo film non è il classico film girato che narra una storia, è metà e metà, nel senso che la prima  parte sembra un documentario, in cui degli studenti parlano dell'incidente Dyatlov, accaduto in Russia durante la guerra fredda, e tuttora rimane un mistero di cosa sia potuto accadere, perchè il governo lo ha etichettato come segreto di stato, la seconda parte invece si rifà ai tanto odiati reality horror - per voi che mi seguite sapete come la penso a riguardo - Renny Harlin  non è certo un grande regista di film horror, ma questo film pur non essendo un capolavoro si lascia vedere tranquillamente, il che non è poco. Innanzitutto bisogna dire che un po' di tensione in questo film c'è, ma siccome è giocato su un fatto misterioso, si tocca la fantasia, il che non è un difetto anzi, costruire una storia basandosi su una storia realmente accaduta avvolta nel mistero, è un vantaggio per creare un grande film, ma Harlin ,

Romeo + Giulietta

Con questo film Leonardo Di Caprio  diventa un divo, e Baz Luhrmann  viene riconosciuto come uno dei talenti più visionari e originali degli anni novanta. Quando uscì questo film alcuni dissero che si rifaceva ai videoclips e a MTV, oppure manifesto della X Generation...io penso che Luhrmann  abbia fatto un grandissimo film, ecco il perchè. Innanzitutto si deve dire che questo film è frutto di molte ispirazioni, sullo sfondo del capolavoro immortale del Bardo, Luhrmann  si ispira chiaramente a Tarantino  che con il suo capolavoro  Pulp Fiction  ha fatto scuola negli anni 90, ma allo stesso tempo crea qualcosa di unico ed eccezzionale che può essere definito con una parola: CAPOLAVORO. Si perchè oltre alla violenza, alle scene pulp e via dicendo, c'è il musical, colori eccessi, e musica, tanta musica, musica che si può ascoltare in quasi ogni scena...ma attenzione, non prendetelo per musical perchè il film non lo è. Poi ci sono i protagonisti: Leonardo Di Caprio e Claire Danes

Comic Movie

Allora lo dico subito, questa non sarà una recensione come le scrivo di solito, sarà breve, molto breve, BREVISSIMA Questo film è disgustoso, volgare, pacchiano, totalmente imbecille e idiota che non mi viene in mente una recensione decente quindi scrivo soltanto LASCIATE PERDERE E NON SPRECATE SOLDI PER QUESTA PORCATA. Fine recensione.

28 giorni dopo

Tutto inizia in un laboratorio di ricerca dove sono isolate delle scimmie infette, in questo laboratorio entrano degli animalisti per liberare le scimmie, causando l'epidemia di virus contagiosissima che trasforma le persone in zombie...l'epidemia si diffonde a macchia d'olio in inghilterra, senza possibilità di fermare in qualche modo il virus. Poi il film comincia davvero, e c'è un ragazzo disteso su un letto d'ospedale, esce dall'edificio, e trova la devastazione più totale, nel suo cammino incotra altre persone che sono scampate dal virus, sarà una questione di vita o di morte salvarsi la vita. Un film angosciante, allucinante, dove l'elemento di paura si concentra sull'apocalisse di un epidemia incontrollabile e imbattibile, in cui non c'è possibilità di fuga. Danny Boyle  pur non essendo un regista di film horror, ha la capacità di farti entrare nella pellicola e di inchiodarti alla poltrona, non è da tutti riuscire a fare una cosa del gen

Wolverine - L'immortale

E ora tocca a Wolverine - L'immortale . Il mutante con lo scheletro di adamantio ritorna per la seconda puntata del suo franchise, e questa volta deve vedersela con l'omicidio di un suo vecchio amico e conoscente. Yukio è una giovane mutante al servizio di Yashida, divenuto capo di una potente corporazione che ha il potere di prevedere le morti altrui, e localizza Logan per portarlo in giappone, il motivo per cui vuole rivedere il vecchio amico è di ringraziarlo per avergli salvato la vita nel 1945. Appena arrivati Yashida chiede a Logan, di donargli la sua immortalità, capendo che per lui le doti rigenerative sono una maledizione,  nel frattempo fa conoscenza di Mariko, nipote di Yashida e di suo figlio, ovviamente Logan rifiuta di trasferire i suoi poteri al vecchio amico. Naturalmente, la stessa notte, Viper, la dottoressa che segue Yashida, infila qualcosa nel corpo di Logan, e Yashida muore. Il giorno dopo al funerale, Logan si accorge di non avere più i suoi poteri

The Way Back

Peter Weir è un regista che apprezzo molto, primo perchè in ogni film che fa riesce a narrarlo in una maniera originale e incredibile, ci sono diversi film che lo confermano, e nemmeno questo è diverso dagli altri. La consapevolezza di ciò conferma che nonostante si parli di un fatto realmente accaduto, il chè rende girare il film abbastanza complicato: Weir riesce a dirigere un film evitando di scendere in facili emozioni. The Way Back  è un film capace di creare emozioni ed empatia con i personaggi, il chè è una cosa molto rara se è fatta da un regista capace, Weir  riesce nell'impresa di creare un opera tratta da una storia vera e riuscire a far vivere la storia allo spettatore, e non è da tutti riuscire a fare queste cose. Come ho detto prima Peter Weir è un regista che apprezzo molto, lo so, mi sono ripetuta, e c'è un motivo perchè l'ho fatto: primo perchè riesce a rendere epico un film, secondo perchè cattura l'attenzione dello spettatore, e terzo, ti conqui

The Lone Ranger

Squadra vincente non si cambia. Così Johnny Depp  e Gore Verbinski tornano a lavorare insieme, a sostenere questa loro ennesima collaborazione è Jerry Bruckeimer , già artefice del successo de I pirati dei caraibi . Qui affrontano la versione cinematografica di una serie tv di grande successo, che è cominciata addirittura alla radio, per poi continuare con i cartoni animati. A raccontare la storia è Tonto, che ormai è diventato un attrazione  da museo ad un bambino che si è fermato davanti a lui, e la storia prosegue per flashback di come ha conosciuto il cavaliere solitario, e di come è cominciata la loro avventura insime, cominciata dentro un treno, in cui si sono conosciuti. Dentro il treno c'era un feroce cannibale, che è stato liberato dai suoi scagnozzi senza che i nostri potessero fare nulla non farlo scappare, ma ad essere arrestato è tonto. Tornato a casa, suo fratello lo nomina texas ranger, ma vengono condotti con l'inganno in una trappola, dove saranno assalt

The Last Exorcism 2 - e liberaci dal male

Eh si l'avevo detto che evitavo i reality horror, ma questo seguito non poteva passare inosservato: primo perchè il regista ha pensato bene di allontanarsi da quel genere e di fare un vero film. Lo dico subito, mi è piaciuto. Primo perchè parla finalmente della protagonista, poi perchè è un film in tutto e per tutto, siamo vicini alla protagonista, ci siamo appiccicati, e insieme a lei scopriamo il suo percorso che la porterà verso il suo destino. Un film costruito benissimo, che ha un crescendo di suspance denso e ininterrotto, in cui nulla è come sembra e nessuno è come appare, la regia è attenta e non banale, capace di analizzare a fondo gli umori del pubblico, insomma il regista sa tenere alta la tensione senza cadere nel ridicolo, come succedeva nel primo film. Certo il film non è un capolavoro, e il fatto che il secondo capitolo sia meglio del primo non aiuta certo il franchise, diciamo che questo film lo salva dall'oblìo, ma di solito succede il contrario è il capo

Adore

Seconda Prémiere della fabbrica dei sogni, dopo l'ultima fatica di Sofia Coppola  di prossima uscita, ho visto questo film con Naomi Watts, nel sito di streaming che per ora uso, la prima volta lo ignorai ma il giorno dopo non me lo sono fatto scappare, e allora l'ho visto. Vedendolo mi sono accorta che riusciva a toccare delle corde inaspettate, come? Coinvolgendomi. Ho potuto assaporare finalmente il talento di Naomi Watts , attrice che adoro e ho potuto ascoltare la sua voce originale, e non la voce doppiata, che sinceramente parlando sarà anche comodo il doppiaggio, ma toglie il piacere dell'empatia con i personaggi, ciò che è avvenuto con Naomi Watts  in questo film, e non solo con lei; anche Robin Wright è molto brava. E il film com'è? Il film di per se sembra il classico drammone sentimentale, qualcuno lo chiamerebbe polpettone, ma io non sono daccordo, alla regia c'è Anne Fontaine , regista che non conosco molto ma che mi ha sorpreso, soprattutto

L'armata delle tenebre

Ragazzi eccocci giunti a recensire l'episodio finale della trilogia di Evil Dead ; con Ash che si ritrova trasportato nel passato e l'unico modo per tornare nella sue epoca è trovare il necronomicon. Lo devo dire, eh si... Bruce Campbell  è il mio idolo, si perchè Ash, oltre ad essere cazzuto, non è il classico eroe buonista che salva il mondo intero, no, lui è quello che ti spacca il culo per poter tornare alla stabilità o per meglio dire, alla normalità. Il capitolo finale di una trilogia ormai entrata nel mito di tutti gli appassionati di cinema di genere e di cinema in particolare, colgo l'occasione per sottolineare che questa trilogia l'ho aggiunta tra i miei cult movies. La regia è impeccabile, Sam Raimi da il meglio di se, c'è avventura, azione, le scene horror sono ridotte, ma c'è molta tenzione, il bello è che c'è anche divertimento, a palate, e non divertimento da farti morire dalle risate, ma divertimento nel senso che il film riesce a coinv

World War Z

film dalla trama non originale che parla di zombie e di un epidemia che trasforma il popolo in queste creature, ma non vi preoccupate non ci sono scene gore o splatter, ma solo un padre di famiglia che cerca di salvare il mondo da questa epidemia. Tutto qui? Si, ma è un blockbuster punto e basta  e bisogna prenderlo per quello che è, puro cinema di intrattenimento e basta. Brad Pitt fa il suo porco lavoro anche se il personaggio mi sta un po' sulle palle, il classico eroe senza macchia e senza paura...un film che si beve come un bicchiere d'acqua. Eppure ci sono delle scene d'azione che ti colpiscono per il loro coinvolgimento, forse non è propriamente un horror al 100% ma che importanza ha? Il metro di giudizio di una pellicola si basa soprattutto sulla capacità di un autore di raccontare una storia, fin qui ci siamo, Marc Forster  ha dimostrato con diversi film di saper narrare, questa volta fa il classico film giocattolo, che si guarda davanti a un pacchetto di pop

The Bling Ring

Lo so, il film esce al cinema il 26 settembre, se visitate l'antro e la pagina facebook ho postato un mare di materiale che lo riguarda mandato dagli uffici stampa, io l'ho visto in anteprima e ora dico la mia. In confronto a  Somewhere  è un discreto passo avanti, anche se  aggiunge molto alla sua filmografia. Il film è piacevole da vedersi e ti fa passare un ora e mezzo che neanche te ne accorgi. Stavolta Sofia Coppola  ha saputo plasmare meglio il film, e ti coinvolge maggiormente nella storia, cosa che non succedeva con la sua opera precedente, si questo film mi piace. Mi piace perchè parla di ragazzi che sognano di vivere come le star, e si intrufolano negli appartamenti per rubare i vestiti e i loro accessori, compresi i gioielli, ma non si tratta di ragazzi che hanno successo a scuola, ma ragazzi normali tra cui l'unico sfigato del gruppo è proprio il ragazzo che per qualche motivo vogliono vivere come i personaggi famosi. Nonostante il tema di fondo sia super

Lol pazza del mio migliore amico

Ok, ora me lo dovete dì ah...non tutti so Alfred Hitchcock  e Michael Haneke  che anche se si rifanno il film vene un capolavoro, ora ce prova pure questa qui tale Lisa Azuelos  che ha fatto un filmetto in francia, che pare sia meglio di questo qua e lo rifà in america...vabbè che voi fa magari vole farsi conoscere dagli americani... Si ma che cce mette pure la Demi Moore e Miley Cirus ...idolo delle teenaggerrr.....ma è un filmetto così che se dimentica subito, che ve devo dì maaaaaaaahhhh.... Oooops scusate, avvolte mi viene la smania di parlare in romanesco, eh si è il mio lato caciarone che è uscito fuori per recensire questo film...va bene ora sono tornata seria e sono tornata me stessa, scusatemi, ma avvolte mi capita che quando sono sotto ispirazione mi lascio trasportare. Si è un filmetto così come dicevo poco fa...si beve come un bicchiere d'acqua che poi si dimentica, peccato perchè oltre ad aver sprecato tempo e denaro perchè cerca di rifare un film che in patria h

Oscuri Presagi

Un Thriller anomalo. Nicolas Roeg  è un regista che mi stuzzica il palato, soprattutto dopo che ho visto due dei suoi film, questo è il terzo che vedo e che viene dopo  A Venezia, un dicembre Rosso Shocking  e  Il Lenzuolo Viola  nel quale recitava la sua futura moglie Theresa Russell  coprotagonista di questo thriller ricco di sorprese. Si è ricco di sorprese, sorprese che arrivano quando meno te lo aspetti, in un film girato benissimo da un regista che sa come costruire una trama inquietante. Un film che non può essere classificato come un semplice Thriller, ma qualcosa di più: innanzitutto abbiamo una sottotrama sovrannaturale, il che non guasta mai, e devo dire che adoro i film con le sottotrame, una coppia è in vacanza, ma ormai è in crisi da tempo, ma basta un incidente purchè il marito ci resta secco, ma è davvero così o si nasconde altro? Io credo che Nicolas Roeg  è un regista da scoprire e rivalutare innanzitutto perchè è capace di tenere alta la tensione e di inquietar

Amabili Resti

C'è una cosa che mi piace fare, ed è quella di rivalutare i film. Si lo so non è una cosa facile soprattutto per pellicole che universalmente sono stroncate da tutti. Io oggi voglio rivalutare Amabili Resti di Peter Jackson  perchè? Perchè semplicemente non è un film che chiede di scoprire il colpevole, ma è un film sul senso della vita, e soprattutto sulla fine di una vita, non è importante cercare indizi o il colpevole, ma è importante - soprattutto in questo film - cercare di capire il dolore, i sentimenti che carpiscono la perdita di una persona amata. Il gioco di Peter Jackson  lo definisco geniale, si perchè forse questa è la sua pellicola più matura, si vede che vuole crescere e se si è molto attenti bisogna anche vedere il film attraverso un altra prospettiva, quella del fato che scandisce il nostro destino. Costruisce un mostro come un uomo qualunque, bravissimo Stanley Tucci  la cui interpretazione è straordinaria, un uomo ordinario la cui presenza non insospettisce

Faust

Ecco il mio punto di vista: Solo Alexandr Sokurov  poteva dirigere questo film Faust . Un film il cui protagonista è un medico che una volta incontrato un vecchio malandato lo segue per percorrere un viaggio introspettivo e reale sul senso della vita, e soprattutto spingersi oltre su tentazione, potere e via dicendo, verso una discesa agli inferi senza possibilità di recupero. La cosa interessante è che lo spettatore non si accorge di questa discesa agli inferi, crede che tutto ciò che vede sia reale, e invece si dovrebbe interpretare perchè Faust da medico desidera spingersi sempre più in la del semplice concetto di tentazione... Un film che chiude la tetralogia sul potere, talmente incredibile da provare brividi durante la visione, la cosa che inquieta è che Faust non si accontenta di semplici cose, ma vuole sempre di più e nonostante tutto segue quel vecchio (che rappresenta il diavolo ovviamente) perchè vuole carpirne qualcosa forse il potere assoluto. Sokurov non risparmia n

A Letto con il nemico

Laura  e Martin Barny sembrano la coppia perfetta agli occhi di tutti, lui abile manager in una compagnia, lei mogliettina che lo aspetta a casa, apparentemente va tutto bene, ma non immagino che il marito ha il brutto vizio di menare la moglie letteralmente. Ma basta una sera per poter finalmente uscire da questo incubo, una gita in barca, dopo l'ultima sfuriata perchè proprio un vicino gli ha fatto i complimenti per la bella casa e la bella moglie, l'ultima volta che Laura è stata picchiata da Martin. Basta un attimo e Laura si butta a mare, Martin torna a casa infuriato come suo solito, e capisce che Laura è morta, ma poi c'è Laura stessa che racconta come è riuscita  a liberarsi del marito, ha imparato a nuotare e questa è stata la sua salvezza. Fino a quando il marito non trova la vera nuziale nella tazza del wc, e allora si comincia a cercare la moglie, tramite alcuni detective profumatamente pagati. Strutturalmente il film è fatto abbastanza bene, certo non par

Il sospetto

Il ritorno di Tomas Vinterberg , allievo di Lars Von Trier . Qui si racconta la storia di Lucas, insegnante di un asilo che vede la sua vita e la sua reputazione distrutta da una rivelazione di una bambina, che dice che lui le ha riservato certe attenzioni. Il regista racconta come questo sospetto si insinua nella mente degli abitanti della cittadina e piano piano logora la vita di Lucas, senza pensare che il padre della bambina è anche un suo buon amico, i rapporti si logorano quando il maestro viene licenziato dalla scuola e Lucas deve fare i conti con la gente del posto che senza alcuna prova lo ha già condannato, e così si ritrova isolato da tutti quanti, giudicato, maltrattato, per poco non lo picchiano pure...ma questo sospetto che si tramuta in isolamento rimarrà per sempre tale, il regista non risolve l'enigma, ma fa si che lo spettatore si renda conto di dove può portare una accusa di una bambina che è rimasta offesa  da una richiesta fatta al suo insegnante, che ha pr

Monsieur Lazhar

Monsieur Lazhar  è un film che mi ha colpito molto. Lazhar è un uomo di mezza età, che viene chiamato a sostituire un insegnante che si è suicidata in una scuola, e non è facile aiutare i bambini a superare lo choc, ma la sua sensibilità sarà capace di far questo e altro, ma c'è un problema, il suo permesso di soggiorno sta per scadere... Se devo commentare un film del genere direi che è uno dei più belli che ho visto quest'anno, si perchè parla sinceramente e con delicatezza di un tema duro come la morte, di come sia difficile continuare a vivere con un dolore come la morte, soprattutto se sei un bambino. Il professore riesce a far lenire il dolore ai bambini, che cominciano ad affezzionarsi a lui, e lui è capace  anche di far passare lo choc ai bambini, - cosa non facile - semplicemente con le piccole cose quotidiane, attraverso le lezioni, e anche attraverso la parola,  il dialogo, senza mascheramenti o sorrisi accattivanti. E' proprio questa sincerità di fondo che

To the Wonder

Avete presente quegli spot pubblicitari che vanno tanto di moda stile new age? Beh To The Wonder  può essere definito un lunghissimo spot pubblicitario, solo che dura la bellezza di quasi due ore, due ore di parole e immagini per raccontare cosa? Il nulla. Durante la visione c'è mancato poco che mi addormentavo, guardavo il film con gli occhi mezzi chiusi cercando di capire cosa diavolo raccontasse, non è che Malick stia peccando di presunzione adesso? E va bene che è un grande regista, nessuno lo nega, ma  un regista deve raccontare una storia, non può girare immagini senza un contenuto adeguato. Vi sembra strano il mio parere? No ragazzi è quello che ho provato io durante la visione, nessun problema e per una che segue Lynch  da ormai 23 anni potrebbe sembrare strano, ma Lynch  è capace di farti ragionare, ti coinvolge nella storia, cerca di far vivere i personaggi e cerca di dare emozione, Malick  invece no, fa questo pseudofilmino fatto di sorrisi, di corse, di girotondi e

One for the money

Vedremo mai Katherine Heigl  in un ruolo che la valorizzi maggiormente? Secondo il mio modesto parere, dovrebbe smetterla di fare queste commediole zuccherose, che sinceramente ormai sono tutte uguali, e per poco non ti vengono i conati di vomito...in senso metaforico, troppo zucchero rende smielato il film. Si il film, parliamo del film in questione, una ragazza perde il posto di lavoro, e allora la zia gliene procura un altro - certe cose si vedono solo nei film - e deve riscuotere il credito di un ex poliziotto - e guarda caso sua ex fiamma - che deve restituirlo a un uomo che poi si scopre non avere poi tanti scrupoli e parecchi scheletri nell'armadio... E' un film scontato, sa di vecchio e di stantio, e sa di già visto, la Heigl  diciamocelo, non è che sia tra le mie attrici preferite, ma se continua così diventa la Doris Day  del terzo millennio, ci vuole più trasgressione, ci vuole anche più coraggio, sembra che questa attrice abbia paura di esporsi troppo, perchè?