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I Bambini di Cold Rock

Quando si gira un horror o un thriller, bisogna seguire un percorso che alzi la tensione. Allo stesso tempo la storia deve risultare plausibile e con un centro che racchiuda tutto attraverso un perchè,  e soprattutto un per come.
I Bambini di Cold Rock parte bene, con una voce fuori campo drammatica che preannuncia qualcosa di oscuro e ambiguo, per tutta la prima parte ci aspettiamo qualcosa di drammatico che anticipa quello che terribilmente molti spettatori si aspettano, soprattutto grazie a delle sequenze piuttosto azzeccate e coinvolgenti, ma che andando avanti cominciano a perdersi fuorifase come un colpo di scena  che non centra nulla finendo per perdere quella tensione di cui tutti sono fermi ad aspettarla.
Pascal Laugier, di cui abbiamo visto e parlato a proposito di Martyrs, con questo film sceglie di dirigere un opera prettamente hollywoodiana, a cominciare dalla protagonista Jessica Biel, che più che un attrice sembra un personaggio di un teen drama, e perciò è poco credibile per un horror che si rispetti.
I punti forti: l'inizio è travolgente e riesce a tenerti a puntino, man mano che il film va avanti credi di trovare un opera che rasenti la tensione allo stato puro e cerchi qualche scena che ti sorprende.
I punti deboli: Il film si perde in un bicchiere d'acqua, la tensione va man mano diminuendo dalla seconda metà a causa di alcune scene sbagliate, poi non da una motivazione valida della sparizione dei bambini nè si scopre il luogo dove sono stati segregati, nulla. Ci troviamo davanti a un film che aveva delle buone possibilità di essere girato bene, ma il regista o lo sceneggiatore o magari anche tutti e due, si sono spaventati ad andare oltre, ci sarà mai un regista che sa osare sfidando il suo pubblico?
Mah, aspettiamo qualche opera migliore, comunque vi consiglio di aspettare l'uscita in homevideo per vederlo, non ne vale la pena spendere soldi per questo polpettone hollywoodiano.



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