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Visualizzazione dei post da maggio, 2012

Biancaneve

Va bene, che dobbiamo fare? Ci guardiamo il film in santa pace godendocelo, oppure lo guardiamo ma ci rimane l'amaro in bocca? Tarsem Torna al cinema dopo il deludente  Immortals  per portare sullo schermo Biancaneve e i sette nani, ok tutti siamo cresciuti con il film disney, che è in lista tra i film da recensire e ben presto lo farò, tutti siamo cresciuti facendoci leggere la fiaba degli Andersen dai nostri genitori, ma ora va di moda cambiare radicalmente la storia ai grandi classici, mi chiedo il perchè? Ammetto che il film non mi è dispiaciuto, ma di certo non si può mettere tra le migliori versioni di Biancaneve, ok, magari Tarsem ha dato una versione personale dell'opera e ci starebbe pure, la cosa che mi chiedo è questa, perchè rendere Biancaneve più cazzuta del principe azzurro? Di questo mi sbatto la testa al muro, ma i maschi sono diventati rammolliti? Ok che l'originale disney faceva vedere una biancaneve che faceva torte in continuazione,  mi chiedo a che pr

Into The Wild

Non è la prima volta che vedo Into The Wild, e a questa seconda volta, che ho potuto gustarne l'essenza maggiormente, come se mi fossi guardata dentro uno specchio con riflesso il resto della mia esistenza, forse perchè attraversando un periodo particolare nella mia vita fatto di cambiamenti e di una piccola rinascita. Into The Wild, diretto da Sean Penn, è tratto da una storia vera, la storia di un giovane che lascia tutto, per vivere in mezzo alla natura, in maniera libera, senza legami, senza costrizioni, ha scelto di lasciare una vita materialistica, fatta di automobili nuove, che sostituiscono quelle vecchie, di genitori che non si guardano negli occhi nascondendoti una realtà per una vita fasulla, di segreti che vengono a galla, una vita fasulla, senza ormai linfa vitale, legata soprattutto a cose frivole, di genitori che hanno smesso di amarsi e che si sopportano appena, Christopher McCandless, è un giovane appena laureato, che vedendo le prospettive materialistiche e con

La Stagione della Strega

La stagione della strega è uno dei primi film di Romero, dalla trama piuttosto lineare, ma che risulta piuttosto datato, girato subito dopo  La notte dei morti viventi  è un film a parte, che si allontana dalla saga con cui è diventato famoso, ripercorrendo il tema della stregoneria, ma  è un film poco sviluppato, superficiale, in cui la protagonista appare piuttosto inespressiva. Non è di certo il miglior film di Romero, e neanche uno di quei cult con cui lo abbiamo conosciuto, forse ha voluto staccare per un attimo per presentare qualcosa di diverso, dimenticando l'aspetto femminista della storia e non sviluppando l'emancipazione, anche per questo il film appare piuttosto superficiale nell'impostazione, in questo film Romero dimostra che nonostante le pecche sta cercando una sua precisa identità di autore, è una prova, seppur non riuscita del tutto presenta alcuni spunti interessanti, precise e inquietanti le scene degli incubi, che restano la cosa migliore del film, c

Shroom - trip senza ritorno

Ormai per i nuovi horror o presunti tali, basta scrivere signori miei l'horror è morto, fatevene una ragione, si chiuderebbe la recensione e si passerebbe ad altro, succede anche con questo horror, allucinato, pseudoonirico, che nulla ha a che fare con la paura, protagonisti un gruppo di giovani ragazzi, in cerca dei funghi allucinoggeni per un trip in irlanda, una di loro si prende il fungo più pericoloso e inizia un trip che più incasinato non si può, la gente comincia a sparire, visioni senza arte ne parte, insomma il caos, inutile dire chi è l'artefice degli omicidi vero? Il film mette in scena visioni scollegate tra loro, come se lo spettatore assiste a qualcosa che è successo ma che non si spiega del tutto, un opera scollegata, che non ha nulla a che fare con la paura vera e propria, siamo lontani anni luce dai grandi maestri che hanno fatto dell'horror una leggenda, dimentichiamoci quell'epoca, è ormai passata, accontentiamoci soprattutto di colmare le nostre l

Moneyball - L'arte di vincere

Da una storia vera, Bennet Miller ne dirige un film, con un cast ispirato, che riesce a far si che lo spettatore simpatizzi con i personaggi. La storia è quella di un ex giocatore di baseball, Billy Beane che non riuscendo a comprare grandi nomi per la squadra,  perchè ha perso una partita e si vede portar via tre dei migliori giocatori, non riuscendo a capire che pesci pigliare, per caso conosce un esperto di finanza che con le statistiche, riesce a fare comprendere a Billy che non bisogna formare una squadra in base a grandi nomi, ma alle caratteristiche di gioco, e attraverso le sue statistiche Billy forma la squadra, se all'inizio non vincono, è solo una questione di tempo, di certo la strada per la vittoria e la conferma delle teorie di Peter non saranno facilmente digerite dai dirigenti, ma con le prime vittorie, arrivano le prime certezze e soprattutto soldi, soldi a palate, questo fa si che la squadra formata da Billy vinca, e vince anche premi prestigiosi, niente male p

Full Frontal

Un film presentato come il sequel di Sesso, bugie e videotape , opera d'esordio di Soderbergh, che a differenza è un capolavoro, Full Frontal, lo dico subito vuole fare il sequel di quel film ma ad essere sinceri, è un film apparte, che vorrebbe essere filosofico, morale, su un gruppo di persone che cercano qualcosa, ma è un qualcosa che non si afferra mai, persone che vogliono apparire non per come sono, persone che incontrano altre persone e ci vogliono provare etc etc etc...non so voi, ma io mi aspettavo qualche scena pruriginosa, e invece mi sono sorbita un ora e passa di film pieno di accenni ma che non arrivano mai al dunque, la tanto decantata scena del topless di Julia Roberts, è stata una provocazione del regista, ma effettivamente non s'è vista nel film, o forse l'anno tagliata, un film che non è capace di provocare, solo di accennare lasciando lo spettatore sulla soglia come il cagnolino che aspetta la mollichina di pane che il padrone accenna a gettargli ma ch

80.000 Grazie

La Fabbrica dei sogni raggiunge le ottantamila visite, questo è un traguardo, seppur grande è ancora molto piccolo, ma è un punto d'arrivo di un successo che piano piano ha dato i suoi frutti partito in sordina, e per un blog nato ormai da quasi quattro anni è una rivelazione. Questo vuol dire che La Fabbrica dei sogni piace, che è visitata e letta con successo, sia dai lettori fissi, che da semplici lettori occasionali, si recensiscono ormai da quasi un anno film di ogni genere e regista, ci sono parecchie novità e tante ne arriveranno, per ora non rivelo nulla, perchè le idee mi devono venire in mente, però è vero, quando le cose sono fatte con il cuore la gente lo vede e le segue con piacere, ho sempre saputo che questo piccolo blog avrebbe dato i suoi frutti, una volta presa la decisione di dedicarmici anima e corpo i frutti sono arrivati, ho raddoppiato i lettori fissi, l'anno scorso erano a quota trenta e qualcosa, ho scritto parecchie recensioni, ho scoperto nuovi

Kung Fu Panda

Di solito i film d'animazione o sono tratti da antiche fiabe o ne fanno delle parodie, altri sono storie originali, altri in 3D etc etc etc...Kung Fu panda invece si distanzia dagli altri, è un film a parte siamo sempre nel campo della computer grafica, si ma ha una marcia in più, personaggi simpatici e una storia accattivante, seppur stramba ha un suo appeal. e quale sarebbe direte voi? Mischiare qualcosa che con il kung fu non ha niente in comune - come un panda che grazie a un sogno ha la rivelazione di essere il guerriero dragone e si allena per il ruolo - e far si che si ambienti con i personaggi riuscendo nell'impossibile impresa di difendere la pergamena dal cattivo, ve lo dico subito, sarà una lotta senza esclusione di colpi, sia di kung fu, che divertimento, soprattutto perchè un panda non può secondo la leggenda e il pensiero di chi combatte per la pergamena ambire al ruolo di guerriero dragone, riuscirà Po, il nostro panda, a far cambiare idea al maestro ai suo com

Beastly

Eh no, potete dirmi tutto, potete togliermi tutto, già ho digerito malamente la reiscrizione in chiave teen del polpettone Twilight, ora mi reiscrivete un classico come la bella e la bestia? Ecco una versione praticamente trascurabile che la locandina dice ispirata alla bella e la bestia, che oltretutto non ha niente a che vedere con la fiaba originale, tranne essere melenso e stucchevole più di un barattolo di miele fatto male, ma perchè rifare i capolavori cambiandoli come vi piace? A che pro? E perchè poi farli in chiave teen tanto che non fanno palpitare nessun cuore, un film per ragazzini, che non conoscono il significato della fiaba, e cercano di essere originali e innovativi, ma di originale c'è ben poco, è un film peraltro trascurabilissimo, di cassetta, la cui bestia del titolo è un ragazzo che manca poco e si trasforma in una rosa, pensa te, ma perchè farlo trasformare in una rosa? Non dovrebbe essere un mostro? Si perde il significato e l'allegoria della fiaba, che

Half Nelson

Questa è la storia di un professore bianco, drogato e depresso, che deve insegnare a un gruppo di ragazzi di colore pieni di problemi, come fare a fare avere a questi ragazzi la voglia di imparare e coinvolgerli nella vita scolastica? Quando una ragazzina si accorgerà della sua situazione lui cercherà di percorrere la retta via, ci riuscirà? Un bel film, fresco, sincero, che mi ha sorpresa, protagonista è un bravissimo Ryan Gosling, attore che apprezzo molto, e che mi ha dato prova nei precedenti film del suo talento, in questo film interpreta un professore depresso la cui vita cambia, quando una sua alunna, piuttosto vispa, e che ha speranza nella vita, lo vede steso per terra nel bagno della scuola, iniziando un rapporto d'amicizia che cambierà la vita ad entrembi, Ryan Fleck, dirige un film che è capace di parlare al pubblico e di coinvolgerlo, come fosse parte della storia, creando un riconscimento, quasi come se i problemi che vediamo sullo schermo possiamo averli anche noi

Vanishing on 7th Street

Avendo già letto diverse recensioni che lo stroncavano, io non ci ho voluto credere più di tanto, e ho voluto vedere il film nonostante tutto, e devo dire che le recensioni che ho letto, avevano ragione, Vanishing on 7th street, all'inizio promette bene, per poi perdersi dentro un bicchiere d'acqua, ma io dico perchè scrivere film che hannno un buon potenziale e non svilupparlo come si deve? Da questa domanda capisco varie cose, anche il motivo per cui il cinema di genere oggi è agonizzante, il fatto è che si fanno troppi film, e quando si fanno troppi film, non c'è l'ispirazione oggi tutti dirigono un film horror, ma sono in pochi a saperlo fare attualmente, Brad Anderson, di cui parleremo in futuro con un altro film, questa volta migliore L'uomo senza sonno , che ho visto e intendo rispolverarlo al più presto, perchè quel film è un piccolo gioiellino a confronto e che vi consiglio di guardare se non l'avete fatto, qui ha per le mani un soggetto che cerca di

Drugstore Cowboy

Secondo lungometraggio diretto da Gus Van Sant, incentrato sul tema della droga, Bob e i suoi amici per procurarsi la roba, fanno furti nelle farmacie, prendendo qualsiasi cosa, la loro priorità nella vita è farsi la dose, lui è il capo di un gruppo di quattro amici, lontano dalla famiglia  e da tutti campano solo per farsi la dose giornaliera, sua moglie Dianne cha ama la droga molto più di lui sta con lui per questo motivo, tutto procede bene finchè Nadine non more di overdose dopo essere stata allontanata da Bob stesso durante un furto. La percezione della vita di Bob cambia radicalmente e cerca di intraprendere la retta via, perchè ci sono tre strade da percorrere, la prima è morire di overdose, la seconda è continuare a drogarsi, la terza che è la più difficile, ricominciare a vivere allontanandosi da quel mondo. Bob è il capo di una banda di 4 amici di cui si può dire che è la guida, tutti lo seguono, ma sono vittime di superstizioni che li portano a vivere continuamente con

La Chiave di Sara

Ecco un altro film che parla della deportazione degli ebrei francesi nei campi di sterminio, questo film a differenza di  Vento di primavera  che è un racconto in contemporanea dei fatti tragici avvenuti, questo film è un film sulla ricerca di un fatto tragico avvenuto allora, protagonista  è un americana che vive da tanti anni a parigi, e va a vivere nell'appartamento di Sara, una ragazzina scomparsa, che ha chiuso suo fratello nell'armadio per non farlo trovare dai tedeschi per salvargli la vita, ma che ha dimenticato di lasciargli la chiave, per questo motivo il bambino è morto. Gilles Paquet-Brenner, narra il film come fosse un viaggio  interiore della protagonista, che vuole capire che fine ha fatto Sara e quale verità si cela nel mistero della famiglia del suo compagno, Julia, che interpretata da una bravissima Kristin Scott-Thomas, vuole cercare Sara, perchè in realtà lei cerca se stessa, e si prende a cuore questa ricerca, conoscerà solo le persone che si sono occupa

Survival of the Dead - L'isola dei sopravvissuti

Ultimo capitolo della saga sui morti viventi, Romero vuole chiudere in bellezza, e lo fa alla sua maniera, qui siamo alla fine di tutto, che per la visione romeristica significa la fine del mondo come lo intendiamo noi, i morti si alzano e uccidono i vivi, che una volta deceduti si rialzano per uccidere altri vivi, come fossero le pedine del domino, ormai la situazione è incotrollabile, e in mezzo a tutto questo si scontrano due uomini, che si dividono l'isola di chi è sopravvissuto ma è invasa dagli zombie, il primo, Seamus Moldoon,   vuole salvarli e cercare una soluzione al problema, per salvare i suoi parenti zombie  il secondo che è quello più realistico, Patrick O'flynn in apparenza dice che non c'è soluzione al problema e uccide tutti gli zombie che gli capitano davanti,  tranne una coppia di bambini divenuti zombie, con cui il primo l'ha fermato in tempo e lo ha esiliato dall'isola, la sua famiglia è stata sterminata dagli zombie per cui non vede altra sol

Il libro di Maria - Je Vous Salue Marie

Jean-Luc Godard, dirige con la sua compagna due film che sono correlati tra loro, ma che trattano diversi temi, il primo, parla della visione di una bambina sul divorzio dei suoi genitori, e di come cerca di conviverci insieme pur non accettando la situazione, è un film delicato, che tratta quasi con pudore un tema delicato come la famiglia che si trasforma, alla fine capiamo anche che la madre ha un nuovo compagno, il secondo, è la visione contemporanea della natività divina, c'è una Maria, un Giuseppe, sono giovani, lei entra incinta non avendo mai avuto rapporti sessuali, è una visione fortissima sulla maternità e sul mistero della vita, così come viene esposto nella religione, Godard non si fa da giudice, e il film è diretto talmente bene, riuscendo a carpire i personaggi nell'immaginario dello spettatore, come un orchestrale quando suona la sua sinfonia preferita. L'aspetto religioso viene enfatizzato, e lo rende carico di significati allegorici, sulla vita, sul

Riso Amaro

Ecco un capolavoro del neorealismo, una boccata d'aria con dei film grandiosi ogni tanto ci vuole, ed è proprio il caso di Riso Amaro, diretto da Giuseppe De Santis e interpretato da tre grandi attori, Silvana Mangano, Vittorio Gassman e Raf Vallone. La scena si svolge  a Vercelli, nella stagione delle mondine, all'inizio Walter e Francesca, sono una coppia che ha appena rubato una collana, e per sfuggire all'attenzione della polizia, entrano nel treno delle mondine, in cui entra Francesca sottobanco, per tenere a sicuro la collana la nasconde, ma Silvana la trova e la mette al sicuro lei, perchè capisce che c'è qualcosa che non va e vuole vederci chiaro, per questo motivo accusa di crumiraggio Francesca, Il sergente Marco Galli la salva dal linciaggio delle altre mondine e mette pace tra i due fronti, ma Silvana poi si scusa, dicendole che è stanca della vita di Mondina, nel frattempo Francesca si innamora di Marco, e le cose sembrano essersi sistemate, quando Walte

ATM Trappola mortale

Sapete cosa si prova quando hai nelle mani un soggetto particolarmente intrigante e non sai svilupparlo? E' la stessa sensazione che si ha quando hai la possibilità di fare un buon film ma non sei capace di plasmarlo, e alla fine si ha la sensazione di una totale presa per i fondelli, è quello che succede dopo la visione di ATM trappola mortale, il film inizia bene, per poi non smascherare proprio nulla, chi è quel pazzo che rinchiude praticamente questi tre sventurati nella cabina del bancomat? Perchè lo fa? Alla fine hai la sensazione di restare con un palmo di naso, come se il regista gettasse la pietra ma è incapace di sviluppare la storia e dare un volto e un perchè alle azioni del cattivo di turno perchè? Si può costruire il mistero come una scatola cinese, ma poi devi andare al dunque e svelare i motivi e soprattutto il volto dello psicopatico, che non si svela mai, così dopo la visione e soprattutto dopo il filmato ritrovato dalla polizia ti chiedi, perchè proprio a quest

Aldilà della vita

Quando Nicolas Cage ha vinto l'oscar, subito molti autori lo hanno voluto per i loro film, alcuni erano blockbuster, altri grandi film, ma erano gli anni novanta, anni in cui un attore se aveva fotruna, dopo la vittoria agli oscar, riusciva a costruirsi una carriera nonostante tutto, con Cage si è per qualche anno dopo la vittoria agli oscar, sperato moltissimo, anche grazie alla partecipazione a numerosi film di qualità, ora diciamo il Nicolas Cage che ho conosciuto ed apprezzato allora non esiste più, campa grazie al nome che porta, recitando in filmetti di bassa qualità, fatti per incassare al botteghino, ma andiamo al dunque, qui c'è il Nicolas Cage che apprezzo, anche grazie al genio e alla bravura di Martin Scorsese che gli ha regalato il suo ruolo più bello e anche il più disperato, Aldilà della vita ricorda molto la New York malsana e perversa di Taxi Driver , non a caso il film l'ha scritto proprio Paul Schrader, già autore del film citato prima, ed è incentrato