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Shutter Island

Che succede quando Martin Scorsese gioca a rifare Hitchcock? E se con Hitchcock ci si mette anche la visionarietà di Polanski? Queste sono le domande che mi sono posta dopo la visione di Shutter Island, un film pieno di sorprese, un opera immensa che lascia di stucco, dove ogni cosa che vedi, nella realtà non è come appare, e qui mi sa che si cita anche un altro genio come Lynch, ma forse esagero, ma gli ingredienti ci sono tutti, e l'inquietudine mischiata con l'angoscia non ti lascia mai, è un incubo, e come tutti gli incubi ha una sua precisa logica, un inizio, un centro e una fine, Leonardo di Caprio gestisce con magistrale precisione un ruolo complessissimo, riuscendo ad essere credibile anche quando si rischia di strafare, Scorsese dal canto suo plasma il suo attore feticcio, a sua immagine perchè quello che vuole esprimere sullo schermo è un opera che lascia dentro angoscia, e dolore, lo stesso dolore che si prova quando si assiste a un opera assurda, che ti lascia a bocca aperta, perchè Shutter Island lascia a bocca aperta lo spettatore, ma ovviamente in senso buono, il film  è un capolavoro, Scorsese dopo il grandioso The Aviator torna con un Thriller surreale, ed è proprio la surrealità che rende immenso il film, e conoscendo la linearità del cinema di Scorsese, prendere un genere di film praticamente sconosciuto alla sua filmografia, diciamo che ha diretto un opera immensa, bene adesso parliamo del film, che reputo uno dei suoi migliori film dai tempi di Aldilà della vita, che prossimamente troverete qui alla fabrica.
Edward Teddy Daniels, è un agente dell'Fbi, che si reca a Shutter Island per indagare sulla misteriosa scomparsa di una donna, che in precedenza ha ucciso i suoi figli, e insieme al collega Chuck Aule, comincia a interrogare tutto lo staff dell'ospedale psichiatrico, ma qualcosa non quadra, tutto sembra perfetto come fosse la scrittura di un romanzo già stabilito, in cui c'è un burattinaio che muove i fili della storia, e Teddy deve scoprire di cosa si tratta, la verità sarà angosciante di quanto si immaginava, e ben presto si troverà ad essere anche lui internato all'ospedale, ma cosa sta succedendo? E soprattutto chi è la donna che sta cercando e come mai si trova internato in ospedale? In un crescendo di suspance, che solo i grandi autori come Scorsese in questo film che gioca con Hitchcock e il surrealismo di Polanski, esattamente in una partita a scacchi con lo spettatore, rimescola le carte in tavola, divertendosi e non perdendo mai l'attenzione dello spettatore riguardo alla storia, scavando nel passato di Teddy, fino al colpo di scena finale, dolorosissimo e agghiacciante, in cui è impossibile non rimanere estrefatti.
Da sottolineare l'immensa capacità di Scorsese di mostrare attraverso flashback, la psicologia del suo protagonista, come fosse un tassello orinico che racchiude squarci della verità.
Scorsese sforna un capolavoro, e vince la partita a scacchi, riuscendo a misurarsi anche con altri grandi del cinema del passato, risultando originale e aggiungendo un altro tassello al cinema del brivido.
CAPOLAVORO.




Commenti

  1. Bellissima recensione Arwen.
    E' un film che adoro sotto ogni punto di vista. Sono andata a vederlo al cinema e poi ho anche acquistato il dvd.
    E' un film sensazionale e sorprendente.
    Di Caprio grandioso!

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  2. concordo ^^ grazie x i complimenti ^_^

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