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Bright Star

Jane Campion ritorna con Bright Star, un film che riprende lo stile con cui l'ho conosciuta, protagonisti sono il poeta John Keats (interpretato da Ben Winshaw, tenete da parte questo nome) e Abbie Cornish davvero molto bravi, nell'interpretare Fanny e il poeta Keats.
La Campion ritorna con un grande film dopo il passo falso di In The Cut e l'esplorazione orientaleggiante di Holy Smoke con Kate Winslet, si respirano atmosfere romantiche e poetiche, ma quello che colpisce di più sono i colori che in un certo senso avvolgono i protagonisti durante tutto l'arco del film, come per trasfigurare il loro stato d'animo, all'inizio vivi e accesi, poi piano piano più scuri  e cupi.
Fanny è una giovane ragazza con la passione per il cucito, un giorno incontra Keats e ne rimane affascinata, Così inizia a frequentarlo, si innamorano, si fidanzano nonostante le condizioni economiche indigentidi lui e con il benestare (soprattutto verso la fine dopo che anche la famiglia si è affezzionata al poeta) della famiglia di lei, e così nasce l'amore con Fanny che sarà la musa ispiratrice delle sue poesie che lo renderanno immortale tra gli appassionati diletteratura, come sempre Jane Campion sceglie il punto di vista femminile ovvero di fanny che ricorda piuttosto alla lontanta la Isabel Archer di Ritratto di signora.
Certamente una delle migliori pellicole di quest'anno, ispirata, romantica, passionale, realistica, vera Fanny come la Isabel di ritratto di signora dovrà ricominciare dopo questa grave perdita dell'uomo che ama a vivere e a ritornare ad amare.
Jane Campion costruisce un sottile triangolo tra Keats Fanny e Brown l'amico dello scrittore che vorrebbe che lui frequentasse persone diverse da Fanny, molto bella la fotografia come le scenografie e i costumi, la regia della Campion fa vivere i protagonisti aldilà dello schermo cosa rara in questi tempi ma con il pregio di saperli sorprendere senza false emozioni.

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