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Visualizzazione dei post da febbraio, 2009

Kate Winslet - Lettera di una fan...ovvero me stessa^^

Cara Kate, vederti vincere l'oscar per me è stata una soddisfazione perchè ti seguo dal giorno in cui uscì Creature del Cielo, film che vidi molti anni dopo, ma già mi ispiravi, volevo vederti recitare. Eppure il tuo oscar sarebbe stato bene in mano ad Angelina Jolie per la sua interpretazione di Changeling dove è stata strardinaria, o ancora meglio Kristin Scott Thomas per la sua performance di Ti amerò sempre che vi ha superate entrambe essendo la migliore performance recitativa dell'anno. Ricordati sempre che L'Oscar che hai voluto più di qualsiasi cosa e soprattutto i due golden globes, sono soltanto il luccichio di hollywood, oggi ti copre di allori, domani può darti un calcio nel sedere, il tuo feroce entusiasmo quando li hai ritirati tutti e due mi ha fatto storcere il naso, dai nella vita recitare è molto meglio che prendere dei premi non trovi? L'emozione di entrare sul set, di entrare nel personaggio e di vivere la sua storia, non te la danno di certo tre stat

The Reader - A voce alta

The Reader - A Voce alta è tratto dal romanzo di Bernhard Shlink, narra la storia del giovane Michael, che viene aiutato da una donna misteriosa molto più grande di lui con cui intreccia una relazione amorosa. La relazione è alquanto insolita perchè Hanna (interpretata da una bravissima Kate Winslet, fresca vincitrice di un oscar) ama che Michael legga per lei, l'eros si mescola con la parola letta e parlata, diventando una voce che parla e anche che esprime sentimenti e pulsioni, Michael non sospetta che in realtà Hanna sia analfabeta finchè un giorno lei scompare per poi trovarla imputata in un processo sulle vittime dell'olocausto in cui lei era una sorvegliante, lei potrebbe salvarsi e dire che non sa leggere, ma si vergogna a dirlo, così passerà trent'anni in carcere, finchè arriva il giorno in cui nella bellissima scena dell'ascolto dei nastri inviatale da Michael imparerà a leggere e a scrivere... Stephen Daldry traduce per lo schermo il romanzo di Shlink, e orc

I segreti di Brokeback Mountain - di Ang Lee

I segreti di Brokeback Mountain, è una storia d'amore, forse tra le più intense uscite in questi anni, protagonisti due cowboys, che in una estate in cui devono lavorare per portare il gregge di pecore e di bestiame, scoprono l'amore, ma nel loro mondo essere omosessuali è una vergogna, e deve essere tenuto segreto agli occhi del mondo... Protagonisti Heath Ledger nel ruolo di Ennis del mar (oltretutto nella sua unica migliore interpretazione degna di essere ricordata) e Jake Gyllenhaal nel ruolo di Jack Twist, due persone che si incontrano da cui nasce un'amore e una passione che segnerà indelebilmente le loro vite. Il film è tratto dal romanzo breve Gente del Wyoming, di Annie Proulx e diretto da un Ang Lee in stato di grazia, basti vedere la fotografia nitida, quasi come se Lee accarezzasse la natura che vive attorno ai protagonisti, il silenzio, le luci soffuse e naturalmente la pace che vive nella natura soprattutto nel primo tempo del film fanno da sfondo all'amo

Visioni d'(a)utore

Il 2009 è arrivato portandoci in sala una serie di filmoni piuttosto appetitosi, almeno sulla carta lo erano, alcuni li ho sopravvalutati pure io viste le aspettative e l'imminente notte degli oscar...eppure c'è qualcosa che in alcuni di loro non funziona...analizziamoli insieme. Australia si salva ma solo in parte, grazie all'abilità registica di Buz Luhrmann di coinvolgere lo spettatore e alla presenza della diva Kidman una delle migliori attrici sul mercato senza dubbio e del supersexy Jackman, un filmone romantico e drammatico insieme, eppure la sontuosità dell'opera si avvicina appena a certi capolavori come via col vento, ma è un paragone forse forzato, il film mi è piaciuto, è bello, all'inizio anche divertente ma poi ha il difetto di essere un po' troppo lungo, melenso non direi, di certo non è un capolavoro, è un buon film fatto per sognare e la presenza di Jackman è messa apposta per le spettatrici grazie a una buona intuizione di Luhrmann, eppure acca

Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman

Scene da un matrimonio è uno dei film più intensi diretti da Ingmar Bergman, in scena una coppia sposata che fa i conti con la loro vita insieme, e soprattutto con l'amore che li lega, all'inizio sembra una coppia perfetta, lo si può notare nella scena iniziale quando assistono al litigio di una coppia sposata in cui vive l'odio e il rancore, non esiste più amore per i loro amici, Quando Marianne e Johann (due straordinari Erland Josephson e Liv Ullman attori feticcio di Bergman qui nella loro migliore interpretazione) vanno a dormire sono felici di essere l'eccezzione alla regola? Ma è davvero così? Ogni matrimonio nasconde qualcosa e il loro non fa eccezione, all'apparenza sembrano una coppia felicemente sposata, ma non è così, anche il loro matrimonio come una statua di porcellana ha delle crepe, crepe che rivoluzioneranno il loro rapporto... Il film è suddiviso in capitoli, più giustamente in scene, scene di vita insieme, Bergman entra dentro questa coppia

Oscar

L'edizione odierna degli Academy Awards, che dovrebbe essere il massimo riconoscimento per la settima arte è l'edizione più deludente dell'anno, sin dalle nomination fatte apposta perchè devono vincere Kate Winslet e Heath Ledger, attori attorno a loro semisconosciuti o poco noti, io mi sono chiesta perchè dare anche la nomination a Heath Ledger quando a me sia il film il cavaliere oscuro che l'interpretazione di Leger non mi è piaciuta affatto, il Jocker di Ledger sembra un pazzo uscito dal manicomio, eppure la morte fa notizia, fa notizia e diventa business per incassare e inventare falsi fenomeni, a questo punto direi poveri coloro che hanno fatto grande la settima arte e che in questi giorni si stanno rivoltando sulla tomba, poveri Chaplin, Kubrick, Malcolm McDowell, Monty Clift, Marilyn Monroe, James Dean, River Phoenix e tanti altri nomi che ingiustamente non hanno ricevuto l'ambita statuetta, ma questo è l'oscar signori miei, la big night che tiene inco

Eraserhead - di David Lynch

Eraserhead è l'opera d'esordio diretta da David Lynch, la cui lavorazione durò ben cinque anni per problemi legati ai finanziamenti, quando uscì divenne un cult movie nei circuiti del cinema underground come midnight movie. Raccontare con parole semplici un opera simile risulta alquanto difficile, primo perchè non si può spiegare in parole povere un film del genere, per il semplice motivo che o lo ami o lo odi, non ci sono vie di mezzo. Fin dai titoli di testa, vediamo Henry volteggiare in un luogo senza tempo e senza spazio, poi dalla sua bocca esce uno spermatozoo gigante che cade in una pozza di acqua bollente, mentre un uomo manovra delle leve. La trama surreale e onirica vede un uomo all'apparenza timido e stralunato, allevare con la sua compagna, un mostruoso infante dall'aspetto di caprettino, Lynch, ne tratteggia la psicologia dei personaggi che all'apparenza sembrano normali ma non lo sono, ma già rivela con il racconto le deformità umane, sia fisich

Le Onde del Destino - di Lars Von Trier

Le onde del destino è un film crudo, realistico, sin dalla fotografia cromata e oscura ne tratteggia questo aspetto, quasi come fosse il documentario di una storia d'amore. In scena una donna Bess, psicologicamente fragile e segnata dalla morte del fratello, si innamora e sposa Jan ed è talmente legata a lui che non riesce a stargli lontano, quasi come se ella avesse trovato una casa in quell'uomo, le scene erotiche non sono gratuite nè vogliono esserlo, sono naturali pure, limpide, non ci sono controfigure, lo si può notare sui corpi completamente nudi dei due protagonisti che piano piano si scoprono accarezzandosi prima le braccia poi il petto poi i loro sessi, non si vedono film così naturali al giorno d'oggi e Von Trier con il suo dogma95 qui è ai suoi livelli più alti. Bess non sopporta la mancanza forzata del marito, e ancora meglio non sopporta la solitudine e la piccola comunità in cui vive comunità conservatrice. Bess trova la felicità quando è tra le braccia di

Il fascino discreto della borghesia - di Luis Buñuel

Con il fascino discreto della borghesia Bunuel mette in scena quello che si può considerare il suo capolavoro assoluto, vi sono fortissimi richiami al meraviglioso l'angelo sterminatore ma qui vediamo la classe borghese, che è un po' il ritratto parodistico di se stessa. Se nell'angelo sterminatore il gruppo di borghesi veniva intrappolato in una stanza senza riuscire ad uscire, qui i nostri protagonisti non riescono ad iniziare un pasto, la pellicola resta immersa in un atmosfera onirica e surreale in cui il maestro Bunuel ne fa un ritratto come se si trattasse di una commedia teatrale, in cui tutti recitano un ruolo ormai dettato dalla loro classe d'elite non di esseri umani, sarcastico e pungente come sempre ma qui votato solo a sbeffeggiare la classe borghese che corre da un punto all'altro per potere svolgere i loro riti... il forte impatto sarcastico è la cosa che colpisce di più, qui Bunuel ridicolizza la borghesia e la disegna come una classe appassita e fu

Coffee and Cigarettes - di Jim Jarmusch

Coffee and Cigarettes è un lungometraggio che racchiude in se diversi corti realizzati da Jim Jarmusch, sono delle storie surreali, stralunate e bizzarre, che hanno il pregio di sapere ipnotizzare lo spettatore e di tenerlo sulla poltrona dall'inizio alla fine. In scena diversi personaggi in diverse parti degli stati uniti seduti al bar con rigorosamente caffè e sigarette al tavolo, si incontrano e parlano della loro vita, dei loro sogni e dei loro problemi in situazioni ora tragicomiche, come l'episodio dei siciliani al bar con il figlio che chiede i soldi e poi scappa, ora drammatiche, come l'episodio della ragazza che si lamenta che il barista le ha versato dell'altro caffè e intanto sfoglia una rivista di armi, c'è l'episodio dei gemelli di colore che è tra i più comici che alla fine litigano per scarpe e vestiti, e c'è anche un apparizione di Roberto Benigni che all'inizio da il meglio di se per poi scappare dal dentista, da notare anche i corti con