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Suffragette

 
 
Maud Watts è una giovane lavandaia che una volta invitata da una collega Violet Adams si unisce al movimento delle suffragiste per il diritto di voto delle donne, ma la sua sarà anche una lotta personale contro ogni pregiudizio, per ottenere l'indipendenza e il riconoscimento di pari diritti con gli uomini.

Questo è il viaggio di una donna verso la propria indipendenza, e la propria libertà.
Film che parla delle prime femministe che si battono affinché le donne possano ottenere il diritto al voto, ma dovranno superare infiniti pregiudizi riguardo la società che le relega  ad angeli del focolare; sottomesse ai padri e ai mariti, abusate da questi, e vittime di molestie nel posto di lavoro.
Sarà una lotta durissima che la protagonista dovrà affrontare, per il riconoscimento del diritto al voto, e per non essere più sottomessa al marito come la società inglese pretende.
Le donne devono stare zitte e buone, anche se vengono picchiate dai mariti, anche se subiscono le attenzioni del proprio capo, il mondo è degli uomini e bisogna sottomettersi alla società.
Tutto questo finchè un gruppo di donne tirano fuori gli attributi, per fare riconoscere i propri diritti.
Capeggiate da Emmeline Punkhurst ma controllate dalle forze dell'ordine, che le relega a un gruppo violento come fossero terroriste, le suffragette dovranno lottare contro tutto e tutti per aver pari diritti come gli uomini.
Anche Maude dovrà lottare, e questo significa la perdita del proprio figlio e la separazione dal marito, che per non perdere il lavoro agli occhi di tutti e anche la faccia; tutto questo per colpa dei pregiudizi della gente.
Film interessante dal punto di vista sociologico, si lascia vedere bene, anche se sinceramente parlando non è un capolavoro.
La regista sa raccontare molto bene la storia, e il cast stellare,  tra cui un cameo di Meryl Streep, nei panni della capa delle suffragette.
Mi è paciuto il film, per la sua sincerità, ma bisogna dire che nonostante tutto forse non farà la storia del cinema ma chi se ne importa?
Più che un film d'autore è un film di attori, sono loro che portano sulle spalle l'intera opera cinematografica.
La regista non sa dosare bene la trama, ma poco importa: perché il vero messaggio è un altro di questo film e viene esplicato abbastanza bene, e questo basta e avanza.
Brava come sempre Carey Mulligan nel ruolo di Maude, che ci regala una interpretazione sentita dentro di se.
Helena Bonham Carter ci regala una Edith fantastica, è lei che organizza le suffragette come spalla della capa, ed è colei che con fervore lotta più di tutti.
In conclusione, un film da vedere per riflettere sui diritti delle donne, che nonostante siamo nel terzo millennio, ancora dobbiamo lottare per ottenere il rispetto e la parità di diritti con gli uomini, soprattutto nel posto di lavoro dove ancora oggi noi donne veniamo pagate di meno rispetto ai maschi.
Voto: 6 e 1/2

 

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