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Pasolini

E così anche io mi accingo a recensire l'ultima opera di Abel Ferrara.
Un film intimista, ambientato nell'ultimo giorno di vita del grande regista e poeta italiano, da me ammiratissimo per tanti motivi.
Protagonista è il grandissimo Willem Dafoe che si è praticamente trasformato in Pasolini.

Questa non è una biografia, è un film che parla di un uomo che sta vivendo le ultime ore della sua vita, e sta preparando la stesura del suo prossimo film.
Il film scorre lento, a tratti può risultare prolisso ma è solo una sensazione; in realtà l'opera viaggia su un binario distante dai tanti film che parlano di persone reali, allontanandosi dalla biografia, e sottolineando maggiormente la figura dell'uomo.
Un uomo che sta per morire, e che cerca uno spiraglio tra la sua arte, il suo genio e la sua poesia.
Ci sono poi le donne, amiche, confidenti, c'è la madre, c'è il suo mondo e ci sono le persone che sono state insieme a lui, amici, amanti e via dicendo, tutti che si incamminano verso il punto di non ritorno.
Il film sembra una ballata di morte che piano piano si avvia verso l'appuntamento dove non ci sarà più via d'uscita.
Ferrara si distanzia quasi totalmente dal rapportarsi col pubblico, facendo si che sia il pubblico stesso a immergersi nella storia, non vuole empatia, ma comprensione, capire prima di tutto l'uomo, l'artista, poi ciò che lo condurrà verso la sua fine.
Non è certamente un film facile, ci vuole ben più del cercare l'evasione per guardarlo e come dico io bisogna sapere guardare bene un film, prima di saperlo giudicare.
Non so se sia il miglior film di Abel Ferrara, forse sicuramente è quello più controverso per tantissimi motivi, primo tra tutti la capacità di porre un punto di distanza dalla biografia.
Poi c'è forse la narrazione di un autore, che si accinge a fare un ritratto forse un po' nichilista di Pasolini, effettivamente non sappiamo perchè Abel Ferrara ha scelto di rappresentare un film così cupo e inquietante su Pasolini.
Assai più vicino a un requiem che a un esplosione di vita.
La fine di tutto, oltre che della vita, come se dopo la morte del regista tutto sarebbe finito.
Interessante. Voto: 7


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