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The Babadook

Ragazzi non ci speravo più di trovare un horror degno di stare accanto ai miei preferiti del genere, e invece...direttamente dall'australia ecco arrivare per voi The Babadook, una storia incentrata su una madre che ha smesso di amare il proprio figlio, e che non ha elaborato il lutto per la morte del marito.

Tutti noi abbiamo avuto da bambini quei classici momenti in cui ci svegliavamo nel cuore della notte, e vedevamo figure scure nella nostra stanzetta, The Babadook mi ha ricordato quei tempi, in cui al buio da piccola mi svegliavo nella mia stanza, e quell'oscurità mi atterriva dalla paura; perchè?
Perchè non lo so, tutti i bambini hanno paura del buio, non esiste nessun bambino che non ha paura del buio, o che non abbia avuto il classico babau che lo spaventava.
Ma The Babadook nonostante presenti la classica storia su un babau è molto più di questo: innanzitutto è la storia di un controverso rapporto tra madre e figlio, e comincia quando la madre apre un libro perchè è in cerca di fiabe per addormentare il bambino, qui comincia l'incubo.
La madre mal sopporta quel pargoletto che le dice constantemente ti voglio bene, e la abbraccia, qualsiasi monelleria è vista come una seccatura, come qualcosa che ostacola la nostra vita.
Ma il Babadook non è un fantasma, non è il babau, è qualcosa che vive dentro tutti noi.

E' reale, quello si, anche se non si vede in maniera esatta, solo squarci, ma la sua presenza è costante, e vigila nella casa come un uccello rapace, pronto ad attaccare in qualsiasi momento.
Quando il Babadook arriva non ci si può liberare, lo si può soltanto abbracciare, ma perchè? Cos'è esattamente il babadook?
La risposta è semplice, quasi scontata direi, il Babadook è il male che vive dentro tutti noi, siamo noi, noi, che abbiamo smesso di sperare, noi, che viviamo una situazione scomoda, noi che non abbiamo elaborato il lutto di una persona cara, noi, che non sopportiamo le persone che ci stanno intorno, il nostro lato oscuro.
Tutti noi abbiamo un lato oscuro è inutile negarlo, non lo si può affrontare, non si può vincere, forse, se si è coraggiosi lo si può solo superare, se ci si riesce, ma anche quella sembra sia un impresa quasi impossibile.
Ebbene si, il terrore vive dentro di noi, dentro quelle mura con una madre che deve convivere con il figlio che gli ricorda sempre il giorno in cui è morto suo marito, il dolore mai superato le ha fatto perdere la cosa più importante al mondo, l'amore per quel bambino, che vede come un intralcio a ciò che realmente vuole fare nella sua vita, a cui fa festeggiare il compleanno il giorno dopo quello in cui è nato, per non ricordare la tragedia.
Insomma avete capito, il film è davvero terrificante, perchè non è mai come te lo aspetti, proprio come ai vecchi tempi, e non ci credereste ma l'ho inserito già tra i miei horror preferiti, tra poco dovrei scrivere l'articolo su The Kings of Horror quindi non perdetevelo ok?
All'inizio sembra percorrere la solita strada dei classici horror moderni che escono di questi tempi, poi vira verso altri luoghi e lì cominciano davvero i brividi.
E sono brividi da pelle d'oca, che altro dire se non correte a vederlo?
Voto: 8 e 1/2

 


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