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La casa Muta

Ecco a voi un piccolo e onesto esercizio di stile, capace di incatenarti alla poltrona, e non darti l'illusione di stare assistendo al solito horror pecoreccio.
All'inizio credevo di assistere al solito e odiatissimo reality horror, invece mi sono ricreduta, certo non è un capolavoro, e non lo sarà mai ma mi ha fatto passare un ora e passa ad alta tensione, e di questi tempi è cosa più unica che rara.
Tornando a noi, e alla recensione di oggi, inquietante, lugubre non si capisce che strada prende, perchè il regista è capace di atterrire lo spettatore portandolo fuori strada, e quando tu credi di aver capito ti devi ricredere, perchè niente è come appare, e cosa fondamentale, sa giocare bene le sue carte e scusate se è poco.

Ci troviamo dalle parti dell'horror claustrofobico, ricchissimo di colpi di scena, il film è un lunghissimo piano sequenza in cui tutto accade, senza che lo spettatore intuisca cosa sta per accadere, un gioco ad incastri intelligente e audace direi, seppur imperfetto ha qualcosa che lo eleva dai soliti horror senza arte ne parte, l'audacia del regista che sa giocare con il suo pubblico.
Si trovano comunque i difetti, una approssimazione perspicace verso la storia, scene senza dialoghi e avvolte silenzi prolungati possono indurre lo spettatore ad annoiarsi, ma come dico sempre io anche nella scena apparentemente senza significato si nasconde un suo perchè.
Avvolte si ha l'impressione di stare guardando qualcosa senza senso, ma poi ti accorgi che è il regista che sapientemente gioca nella sua scacchiera e ti sfida - furbacchione hehehe - come fose una prova di resistenza tra il film e lo spettatore, vediamo se resisti fino al finale, io ho resistito, e nonostante ci sono stati momenti che avrei mandato al diavolo il regista, ho capito a carte scoperte che la sua era una tattica per avvilupparmi, in conclusione un film imperfetto che si salva grazie all'audacia del suo autore.
Voto: 6


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