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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

Il Grande sonno

E diciamoci la verità, quando un film è bello è una gioia per gli occhi e per il morale guardarlo, perchè ti intriga, e riesce a colpirti dall'inizio alla fine, è proprio quello che succede con il grande sonno. Diretto da Howard Hawks, un regista che è tutta una garanzia, di cui ho visto Gli uomini preferiscono le bionde , ma mi sa che prima o poi troverete altre pellicole recensite di lui, è un noir particolare, dove ci sono parecchi colpi di scena che non ti aspetti, in cui all'inizio c'è un padre che si vede costretto ad ingaggiare un detective, per scoprire chi ricatta la figlia per i suoi debiti di gioco, scoprirà che nella storia sono coinvolte molte persone e che tutti hanno diversi scheletri nell'armadio, compresa la sorella di lei, con amicizie poco raccomandabili che nasconde qualcosa, e cosa naconderà di tanto grave? Il film è un crescendo di suspance, che grazie all'abilità di Hawks di crearla all'inizio mescola sempre le carte fino ad arrivare a

Lady Henderson Presenta

Lady Henderson presenta...uno show, e che show, aiutata dal fido direttore del teatro che compra con i soldi ottenuti dalla morte del marito questa signora mette su uno spettacolo, ma non uno spettacolo qualsiasi, uno spettacolo con donne in topless, che scandalizzare non pochi puritani, e il successo è garantito, l'idea di tutto è di questa signora di larghe vedute che anche se molti cercano di chiuderle il teatro lei non lo farà, e scoccherà la scintilla anche con il direttore, e saranno anche schermaglie verbali fatti di gelosie, ripicche e scaramucce che sono il centro del film, ma ovviamente visto che lui è anche sposato l'amore rimarrà solo platonico? Sarà il destino a decidere per loro. Stephen Frears dirige una commedia irresistibile fatta di nostalgia per gli spettacoli di una volta che ricordano tanto il cabaret tanto in voga ai tempi della guerra, mischiato con la voglia di provocare che racconta il dietro le quinte dello show, focalizzandosi sulle storie di tutti

Persona

Credo che fare una recensione decente su questo film credo sia un impresa, io cercherò di farlo con semplicità in modo da esporre le sensazioni, le emozioni che questo capolavoro ha suscitato in me. E' un Bergman più complesso questo che abbiamo davanti, con Persona tocca forse la psicologia umana, e mette in scena due donne, una infermiera che parla molto, e una donna che non parla e di cui l'infermiera si prende cura, la prima volta che l'ho visto non ho colto un particolare, che non dico, è un particolare che se il film viene visto bene lo si coglie e si capisce la chiave di lettura del film, perchè questo film è come uno specchio, beh detto così suona di difficile comprensione, ma è così c'è poco da fare, il surrealismo di Bergman qui si fa arte, e mi sembra giusto sottolineare quanto questo film sia stato di ispirazione per molti registi tra cui David Lynch per il suo Mullholland Drive , e c'è un collegamento che se amate i due autori lo coglierete, solo che

Creepshow

Che succede quando George Romero e Stephen King si incontrano? Ve lo dico io, nasce un cult di quelli da collezionare, ironico, sbeffeggiatore un film che fa il verso agli horror pur restando in tema, mi spiego il film è un horror che fa il verso al genere horror, ma non è affatto comico, in scena ci sono 5 episodi completamente scollegati tra loro che hanno un denominatore comune, cioè storie di paura, che vanno dal primo episodio in cui un padre petulante sbraita per la torta della festa del papà, e la figlia lo ammazza, e ritorna dalla famiglia che ha ereditato le sostanze del defunto, che non raggiungerà mai, c'è l'episodio dell'uomo che trova un meteorite ma ne rimane vittima, c'è anche l'episodio con Leslie Nielsen - il migliore per me - che si vendica della moglie e del suo amante ma non ha fatto i conti che ritornano come zombie per fargli fare la loro fine...poi c'è l'episodio in cui in una cassa c'è una creatura e un uomo ne approfitta per sb

La Talpa

Dopo il bellissimo  Lasciami Entrare  Tomas Alfredson ritorna al cinema cambiando completamente genere, e traducendo il romanzo di John Le Carrè con protagonista Gary Oldman, che, pur sempre bravissimo come attore, qui offre un interpretazione stanca, vestendo i panni di un personaggio che non gli appartiene e lo si nota dall'inizio alla fine, d'altro canto il film procede a rilento nelle sue abbondanti due ore, rasentando la noia, eh questa volta Tomas Alfredson non ripete lo straordinario vertice raggiungo con Lasciami entrare e dirige un opera appesantendola del tutto, gli attori recitano come macchinette, è tutto prestabilito, non c'è improvvisazione, non c'è personalizzazione, nulla, è un film prestabilito, come se il copione che ha in mano gli sfuggisse di mano e non sa come maneggiarlo, peccato perchè con un cast di fuoriclasse con Oldman tra i protagonisti mi sarei aspettato una corposa regia, e invece qui Alfredson dimostra di essere davanti a questo soggetto

Alien 2 Scontro finale

Ed ecco il secondo capitolo della serie che è tra i migliori della saga, dietro la macchina da presa la palla stavolta passa a James Cameron, che dirige un opera apocalittica rispetto al primo capitolo, protagonista è ancora Sigourney Weaver, nei panni di Ripley, stavolta da al suo personaggio le palle, poi il cast è totalmente cambiato, da notare anche Lance Herkinsen, nel ruolo del robot buono, mitica la scena in cui Ripley accorgendosi che è un robot impreca e sbraita ricordando la brutta esperienza con la navetta nostromo nel primo episodio, ma stavolta il robot è veramente buono e sarà una guida indispensabile  per eliminare il pericolo che incombe. In questo secondo capitolo troviamo Ripley risvegliata dopo 57 anni dall'incidente della nostromo e incontra Carter J Burne, un uomo che aveva conosciuto al suo risveglio e le dice che i contatti con la colonia  LV-426 sono interrotti da giorni, chiedendole se vuole fare parte di questa missione, all'inizio rifiuta perchè vi

La verità nascosta

Un giallo sentimentale, potremmo definire così il film di Andrés Baiz, dove i protagonisti sono due giovani fidanzati che hanno deciso di andare a vivere insieme, Fabiana e Adrìan, tutto sembra far credere che stanno bene insieme, ma il sospetto della gelosia si fa sempre più pressante in Fabiana finchè non decide di mettere in pratica uno stratagemma, sparisce senza lasciare traccia, in un primo momento Adrìan risulta sinceramente disperato, ma quanto dura la sua disperazione? Giusto il tempo di andare al bar e conoscere Belèn, giovane barista che gli fa presto dimenticare Fabiana, ma i sospetti cominciano a palesarsi, quando si aprono le indagini sulla scomparsa misteriosa di Fabiana, di lei non vi è più traccia, ma dove è finita Fabiana? Il film è ricco di tensione e il regista costruisce la trama come una tela di ragno, in cui le due attrici Martina Garcia (Fabiana)  e Clara Lago (Belèn) dimostrano di essere brave a interpretare i loro ruoli a differenza di Quim Guitérrez (Adrià

The Queen

La principessa Diana d'inghilterra, muore in un incidente stradale, e i giorni che seguomo la morte della principessa del popolo sono narrati da Stephen Frears, in maniera acuta, anche polemica, nei confronti di quelli che la circondavano, ovvero, la famiglia reale, in particolar modo il film è incentrato sulla figura autoritaria e rigida della regina Elisabetta, che ha sempre sofferto la popolarità di Diana che è sempre stata maggiore rispetto alla sua. Helen Mirren, veste i panni di Elisabetta, una donna ligia al dovere che la sua figura di regnante impone, è incapace di parlare al popolo, di dargli calore, e lo si nota nella settimana che precedono i funerali di Lady D, in cui i membri della famiglia reale si chiudono ispiegabilmente in un mutismo incomprensibile, sbarrando i dialoghi maggiormente con il popolo e con la stampa e con gli organi istituzionali, con tutti, la vita per loro scorre come se non fosse accaduto niente, ma il popolo piange la sua principessa, più di qu

Zodiac

Forse è il miglior film di David Fincher, perchè è un opera matura, più misurata, e più intensa di questo regista, e lo si capisce scena dopo scena, innanzitutto Zodiac è una storia vera, la storia di un assassino che si fa chiamare così e che terrorizza un intera città a indagare sulla sua identità che non verrà mai svelata sono  un cronista e un vignettista, che ricevono le lettere di questo assassino e cercano di indagare a modo loro, con i giornalisti si aggiungono i poliziotti nell'indagine che risulta complicata in quanto molte volte Zodiac manda loro messaggi cifrati incomprensibili, molti di loro perderanno il contatto con le loro vite, soltanto il vignettista arriverà vicino alla verità, anzi la sfiorerà, ma nessuno riuscirà ad acchiappare questo pericoloso serial killer. Fincher sceglie di narrare i fatti esattamente come sono avvenuti, con uno stile documentato, con date, ore precise, e racconta lo svolgimento dei fatti, e il perchè non riescono mai ad acciuffarlo

Hysteria

Io mi aspettavo una commedia spiritosa e sopra le righe che parlava dell'invenzione del vibratore, e invece con mia grande sorpresa, ho potuto constatare che è una commedia intelligente, che parla dei bisogni sessuali delle donne, delle credenze e delle miscredenze che allora erano vigenti, soprattutto per la grande ignoranza che vigeva a quei tempi, in cui le donne che avevano voglia di fare l'amore, veniva diagnosticata l'isteria, un medico illuminato si ingegna per aiutare le donne che frequentano il suo studio con il massaggio della vagina, per portare l'utero apposto ma lo studio fa il boom di frequentazione quando un giovane medico, perde il lavoro perchè dice a un altro medico che le condizioni igeniche dei pazienti non sono adatte alla loro guarigione per via dei germi, niente paura, chiusa una porta si apre un portone. Il giovane medico Mortimer Granville  si fa una certa fama tra le donne che frequentano lo studio del medico che lo assume, avendo il dono di

Lo spazio bianco

Esistono piccoli film, che con il passare del tempo acquistano un valore unico, soprattutto se il tema che trattano è il legame tra madre e figlio, che nasce prematuro e che per un periodo deve stare nell'incubatrice per terminare il tempo di gestazione che naturalmente non è stato possibile fare, tratto dal romanzo di Valeria Parrella, racconta la storia di Maria, che conosciuto un uomo, un ragazzo padre, in un parco, comincia con lui una relazione, ma quando lei rimane incinta non ne vuole sapere della bambina, e così e Maria da sola ad affrontare una gravidanza ma soprattutto deve restare in attesa che la bambina nasca o muoia, dentro lo spazio bianco della incbuatrice, dove sono racchiuse le speranze e una nuova vita, la paura, il dolore tutto quanto. Il film è la straordinaria genesi della forza delle donne di affrontare la gravidanza, anche se rischiosa, affrontare la paura, il dolore, l'ansia, che la bambina può anche non farcela e morire, e tutte queste emozioni sono

Zombie - Dawn of The Dead

Lo dico subito, questo è l'horror con cui George Andrew Romero è diventato di fatto uno dei miei registi preferiti, ho la versione integrale curata da Dario argento con i sottotitoli in italiano e la musica dei goblin, è un opera che mi ha lasciata senza fiato, primo perchè porta alle estreme conseguenze la visione dello zombie cominciata con il primo capitolo della trilogia, questo è allo stesso tempo il seguito, e l'opera più definitiva sul genere zombesco che sia mai uscita, allo stesso tempo Romero, sottolinea maggiormente la sua personale critica al consumismo e al capitalismo, grazie al virus che si impossessa delle persone traformandole in zombie affamati di carne umana, questi morti viventi camminano tra i viventi, si nutrono della carne umana, particolarmente gore le scene in cui azzannano alcune persone e li sbudellano, ma non è un orrore gratuito e fine a se stesso, come molti dopo di lui hanno fatto, è un orrore che fa riflettere sulla società che ci gira intorno,

The Iron Lady

Ditemi il motivo per cui i membri dell'academy hanno dato il terzo oscar a Meryl Streep, no davvero perchè la sua è una delle interpretazioni più sopravvalutate della stagione cinematografica, di certo Meryl ha fatto di meglio, e sarei stata strafelice se a darle il terzo oscar sarebbe stata quella Miranda Prestley  protagonista dell'ottima commedia Il diavolo veste Prada . Questo film è stato costruito scena per scena per essere candidato alla partecipazione agli oscar, nè più nè meno, Hollywood fa la sua scelta e tra i partecipanti ci infila pure questo film di propaganda, perchè di propaganda si tratta, lo infiocchetta e lo presenta ai membri dell'academy, che accettano volentieri di dare l'ennesima nomination agli oscar a Meryl Streep, che dovrebbe piantarla ormai di girare film solo per avere la nomination agli oscar, scegli i film col cuore che ti frega degli oscar? E che ti succede? Lo vince pure!!! Bingoooo!!! Ma ragazzi il film si può tranquillamente perde

La Sposa in nero

Ci sono molti modi per apprezzare un opera di Truffaut, tra quello in cui ti perdi in un suo film, al modo superficiale, al modo che uso io, ovvero con attenzione di particolari. Non è la prima volta che vedo la sposa in nero, l'ho rispolverato per poter fare una recensione fresca e immediata, dato che sto finendo di recensire il suo cinema con una monografia non ufficiale, quindi libera, bene parliamo del film, per altre cose si usano altri salotti più consoni. Con la sposa in nero Truffaut rende omaggio a uno dei suoi registi preferiti, Alfred Hitchcock, da sottolineare uno dei registi cardine che hanno fatto da guida agli autori della nouvelle vague francese, gioca ai rimandi del suo cinema e lo si nota, scena dopo scena, la protagonista è una donna, che il giorno del matrimonio rimane vedova, perchè proprio quando esce dalla chiesa, uccidono l'uomo che amava e che ha sposato, non esiste nessun altro che possa prendere il suo posto, nella sua mente  e nel suo cuore, una

Cabin Fever

Opera prima di Eli Roth, allievo di Tarantino ed ex collaboratore di David Lynch, che è molto influenzato dal cinema di George Andrew Romero e soprattutto David Cronenberg, ci troviamo di fronte a un gruppo di ragazzi che decidono di andare a fare un week end in campagna, ma dovranno affrontare un virus pestilenziale che divora la carne lasciandoti morto e stecchito, il modo per infettarsi è con l'acqua, basta che bevono acqua e il virus si intrufola dentro il corpo divorandolo a poco a poco, a nulla servono le cure, perchè la malattia è sconosciuta e minacciosa, non si salverà nessuno da quel virus, e non serviranno a nulla le intolleranze che scattano tra coloro che vivono insieme e i contagiati, che vengono rinchiusi dentro una stanza separati per evitare il contagio, perchè non serviranno a nulla? Perchè innanzitutto non conoscono la malattia, e come si prende, perciò è l'istinto di sopravvivenza a prevalere, e cominceranno le cattiverie e le intolleranze all'interno

Sette Note in nero

Eh, ora lo devo dire, ormai Lucio Fulci si sta facendo strada tra le pagine di questo blog, e film dopo film si sta costruendo un posto di tutto rispetto tra i miei autori preferiti, e non c'è nessun dubbio che sette note in nero ha alzato la stima altissima che già avevo soprattutto dopo la visione di  L'aldilà  che ormai è diventato uno dei miei cult movies assoluti. Con sette note in nero gira un thriller tra i più sorprendenti mai girati in italia, abbiamo davanti un film di quelli che ti tengono incollata alla poltrona dall'inizio alla fine, molto più vicino al cinema di Bava come lessi dall'amico Robydick, rispetto ad altre pellicole da lui girate. La trama presenta una donna Virginia Ducci, che ha delle premonizioni su un omicidio commesso parecchi anni prima, la vittima è una giovane studentessa scappata di casa, il cui corpo viene murato nell'appartamento di suo marito Francesco, che hanno deciso di ristrutturarlo per viverci, a tornare a casa è Virginia

Fight Club

L'opera omnia di Fincher, potremmo definire così Fight Club, si perchè è quello che ritengo il suo miglior film, anche se il soggetto è tratto dal romanzo di Chuck Palaniuck, poco importa, quello che traspare in questa pellicola, piuttosto forte direi visto l'argomento che tratta è una devastazione dei modelli consumistici dell'american dream, ci sono molte pellicole che riguardano l'argomento, Fight club si distanzia per tanti motivi, è feroce riguardo all'edonismo che ha caratterizzato il decennio prima che ha coinvolto gli anni in cui è ambientato, e la devastazione non è solo distruzione è anche psicologica, in scena abbiamo un giovane come tanti, ottimamente interpretato da un Edward Norton in forma smagliante, che soffre di insonnia e frequenta gruppi di sostegno, in cui conosce Marla Singer, che sarà la chiave di svolta per qualcosa che gli succederà, ma un giorno in aereo conosce un certo Tyler Durden - un luciferino Brad Pitt - ed è la discesa agli inferi

Non avere paura del buio

Attirata dal nome di Guillermo del toro che già in precedenza mi aveva conquistata con la visione dei suoi film, li ho visti quasi tutti, e prossimamente li troverete tutti qui, alla fabrica, per questo film produce e presenta alcune tematiche in parte presenti nel bellissimo  Il labirinto del Fauno  anche se devo ammettere non avere paura del buio non è al suo livello, presenta comunque uno spunto interessante, come del film citato prima, una bambina è protagonista di questo film, che sopporta mal volentieri la nuova situazione sentimentale del padre e che vuole tornare a casa dalla madre, che è in viaggio con il suo nuovo compagno, in questo frangente vanno a vivere in una magione decadente costruita a inizio secolo scorso, che si scoprirà nasconde un terribile segreto, e quel segreto viene a galla voracemente a poco a poco - bellissimo l'incipt dove strane e invisibili creature chiedono a un uomo dei denti di bambino e poi se lo trascinano nell'abisso ingoiandolo. Ecco, q