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Visualizzazione dei post da giugno, 2011

Basta che funzioni

Woody Allen torna alla commedia, e che commedia, innanzitutto ha come alter ego un genio Boris, che anni prima è stato vicino dall'avere il premio nobel per la scienza, e ora passa il suo tempo insegnando ai bambini a giocare a scacchi, trattandoli piuttosto male, e a incontrarsi con gli amici per parlare del più e del meno, bevendo e cazzeggiando, lui però zoppica per aver tentato il suicidio dopo che la moglie lo ha lasciato, la sua vita compie una virata quando a incrociare la sua strada arriva una ragazza di ventuno anni Melody, che rimane affascinata da Boris e si trasferisce a casa sua, i due iniziano una convivenza dissacrante in cui la ragazza il più delle volte deve fare da "infermiera" a Boris e lo deve accudire, soprattutto quando ha le sue crisi di panico, la ragazza invece di ascoltare la sua musica preferita deve far contento Boris e ascoltare Beethoven, va tutto per il meglio, finchè non arrivano prima la madre che sembra innocentina, con il suo completo

State of a Play

Un Thriller che non lascia respiro, sin dalle prime inquadrature, uno script scritto benissimo tratto da una serie tv. La storia si concentra sull'omicidio di una ragazza, che dapprima sembra un suicidio, ma prima viene ucciso un giovane pizzaiolo da un ladro che ha preso una valigietta... Il giovane politico Stephen Collins sconvolto dalla notizia chiede al suo amico giornalista integgerrimo che non si arrende per scoprire la verità di indagare sulla morte della ragazza che era una giovane ricercatrice del suo staff con cui aveva una relazione, le ricerche si rivelano difficili e rischiose il giornalista Cal McAffrey si fa aiutare dalla giovane collega Della Fraye, ma per cercare la verità dovranno scavare molto a fondo rischiando persino la loro vita, tra inseguimenti, rivelazioni e continui colpi di scena che hanno il potere di incollare lo spettatore davanti allo schermo, non tutto è come sembra, tutti sono sospettati, non c'è un attimo di tregua, e coloro che conside

La ragazza delle balene

Il film comincia con un antica leggenda maori raccontata da una bambina in cui il primogenito riesce a stare in sintonia con le balene, ma il nonno troppo legato alle tradizioni non si sognerebbe mai di avere come allieva quella nipote indomabile che tutti i giorni cerca di dare il suo meglio come combattimento... Il film raccontato con una delicatezza senza pari, sottolinea quanto avvolte le leggende, le tradizioni, siano spezzate dal destino e dal fato, la regista Niki Caro riesce a raccontare una storia di coraggio e determinazione molto toccante e molto sentita Keisha-Castle Hughes è bravissima, riesce ad essere naturale e ad esprimere tutta la sensibilità e il coraggio di Paikea, la bambina protagonista del film. Un bellissimo film diretto da una donna che sa, e che riesce a trasmettere curiosità e attenzione sin dalle prime immagini, uno degli aspetti più interessanti sono le catene di pregiudizi legate alle tradizioni, e il fato che riesce a spezzarle, dando una consapevolezza