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Il Messaggero

 Spesso le presenze che infestano una casa possono sembrare malvage, ma ci sono delle volte che alcune presenze cercano di finire del lavoro cominciato e mai finito, questa è la storia di Matt Campbell, un ragazzo malato di Cancro che per curarsi decide con la famiglia di vivere in una casa più vicina all'ospedale invece di fare chilometri con la macchina, anche perchè il ragazzo stando male, si affatica troppo a fare lunghi viaggi, così la madre trova una casetta assolata e decide di prenderla, sembra un nuovo inizio, ma è un viaggio il cui protagonista sarà proprio Matt, che inizierà ad avere inquietanti visioni, e incubi legati alla casa, all'inizio non sa di avere un legame con lo spirito ancora presente nella casa e che grazie alle sue visioni all'inizio frammentizzate, poi sempre più vivide rivive un passato che in apparenza non gli appartiene, ben presto grazie a un gioco i ragazzi scoprono dei documenti che stavano sul terreno della stanza di Matt, che poi si scopre essere una camera mortuaria, usata per riti di necromanzia, per potenziare i poteri di Jonah, il messaggero del titolo che ha stabilito un legame spiritico con Matt...
Niente male come opera prima, che ho trovato parecchio superiore al polpettone Paranormal Activity, tratta da una storia vera accaduta in Connecticut verso la fine degli anni ottanta, la cosa che stupisce è che l'orrore non è mai scontato, l'autore ha la straordinaria capacità di fare rizzare i capelli al pubblico quando meno se lo aspetta, nella aparentemente tranquilla casetta già da subito appaiono sinistre presenze, fotografie di persone morte, che la madre butta subito via, (secondo me il tutto inizia da lì), e che spesso le  presenze che riteniamo malvage, vogliono soltanto avere una mano per poter risolvere dei problemi, ma nonostante ciò il finale non è scontato, come molti amanti del genere horror possono supporre, ma l'ho trovato liberatorio, una piccola sorpresa che di per se per me è la classica ciliegina sulla torta
In poche parole, un opera interessante, un horror diverso, di quelli come piacciono a me, sentiremo parlare ancora di Peter Cornwell? Lo spero tanto.

Commenti

  1. non sono rimasto particolarmente impressionato da questo film. come film drammatico a tratti funziona anche, ma come horror non mi ha convinto granché..

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  2. beh dipende anche dai punti di vista, a me ha fatto rizzare i capelli in più di una scena,e sono davvero saltata in aria, perchè certe scene neanche te le aspetti ^^

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